I ticinesi non sono malati immaginari

La spesa sanitaria cantonale, sostiene l'Ordine dei Medici non è sproporzionata in rapporto all’andamento dei costi a livello svizzero
MEZZOVICO - La spesa sanitaria ticinese non è sproporzionata per rapporto all’andamento dei costi a livello svizzero. Lo afferma l’Ordine dei Medici del Cantone Ticino (OMCT) attraverso lo studio realizzato da Bruno Cereghetti e relativo ai “Costi LAMal” nel cantone per il 2012.
I risultati dello studio confermano quanto sostenuto dall'OMCT alcuni mesi fa, "sfatano nuovamente il mito del sovraconsumo di prestazioni sanitarie da parte dei ticinesi", e mostrano "l’inaffidabilità dei dati di santésuisse" secondo i quali i costi sono diminuiti dello 0,7% contro un aumento medio del 3,1%. Il nuovo studio è fondato sui dati dell’Ufficio federale della Sanità pubblica (Monitoring UFSP) per l’anno 2012, sulla statistica dell’UFSP e sulla statistica della compensazione dei rischi.
Grazie al nuovo finanziamento ospedaliero e all’evoluzione dei costi degli studi medici in Ticino inferiore alla media nazionale, aggiunge l'Ordine dei Medici, si è registrata una diminuzione dei costi pro capite dei cittadini – pazienti ticinesi: l’unico dato in controtendenza risulta essere quello legato all’evoluzione dei costi degli istituti per anziani.
Tornando al discusso tema della Moratoria degli studi medici, questa non avrebbe inciso in modo rilevante, come taluni temevano, sui costi pro capite LAMal nel nostro Cantone "sebbene il Ticino, nella sua posizione di frontiera, sia uno dei cantoni che hanno visto il maggior numero di richieste di autorizzazione al libero esercizio della professione medica, ma che non significa apertura di studi, in particolar modo da parte di specialisti".




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