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VALLE VERZASCA

Parcheggi a pagamento, ecco a cosa serve la giornaliera della discordia

Alan Matasci, della Fondazione Verzasca, fa chiarezza sulla parkingcard da 10 franchi che sta creando malumori nella regione. Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo: "La natura non si mantiene da sola"
Tio/ Andrea Pellerani
Parcheggi a pagamento, ecco a cosa serve la giornaliera della discordia
Alan Matasci, della Fondazione Verzasca, fa chiarezza sulla parkingcard da 10 franchi che sta creando malumori nella regione. Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo: "La natura non si mantiene da sola"
BRIONE VERZASCA - C'è fermento in Valle Verzasca attorno alla nuova gestione dei parcheggi a pagamento, introdotta a inizio luglio. A infiammare il dibattito è la neonata parkingcard, una carta giornaliera da 10 franchi che per...

BRIONE VERZASCA - C'è fermento in Valle Verzasca attorno alla nuova gestione dei parcheggi a pagamento, introdotta a inizio luglio. A infiammare il dibattito è la neonata parkingcard, una carta giornaliera da 10 franchi che permette al turista di posteggiare in tutta la zona senza alcun limite orario. Alcuni esercenti hanno espresso oggi su 20 Minuti tutte le loro preoccupazioni. "Così si spargerà la voce che in Verzasca si vogliono spennare i turisti", sostiene, ad esempio, il gerente di un ristorante. Alan Matasci, della Fondazione Verzasca, l'ente che ha promosso la vignetta della discordia, cerca di fare chiarezza: "Il progetto si chiama Aree Verdi e vuole dare dignità a un territorio di valore, offrendo al turista di giornata più informazione, ordine e pulizia".

Dibattito riaperto - L'innovazione rappresenta una 'prima' a livello ticinese e rilancia, inevitabilmente, il dibattito sui posteggi a pagamento nelle zone di valle. "Fino ad ora - spiega Matasci - il territorio è stato preso d'assalto dagli automobilisti, snaturato dal turismo di massa 'mordi e fuggi'. Adesso i posteggi nei punti più caldi, concernenti 33 aree situate lungo il fiume, sono stati risistemati. Si vuole istituire anche un certo ordine, nel rispetto del paesaggio".

Vignetta cara - C'è tuttavia chi sostiene che una vignetta giornaliera a 10 franchi sia troppo cara. "Il rapporto tra dare e avere deve essere a vantaggio del visitatore - puntualizza Matasci -, con quel prezzo offriamo al turista anche una guida tascabile completa, con tanto di mappa turistica e punti di interesse segnalati. Il nostro obiettivo è di informare e accompagnare il turista durante il suo soggiorno su scala regionale. Sappiamo, infatti, che solo il 30% dei visitatori arriva fino a Sonogno, la maggior parte si ferma a Lavertezzo. Ecco, noi vorremo che i turisti la zona la scoprissero tutta, anche a vantaggio degli esercizi pubblici dell’alta valle".

Critiche ingenerose - Agli occhi di Matasci le critiche ricevute negli ultimi giorni appaiono piuttosto ingenerose. "Anche perché questo progetto è appena partito, molti investimenti deliberati non sono ancora visibili alla gente. Aree dedicate ai pic nic, accessi al fiume messi in sicurezza, servizi igienici, cestini per rifiuti, manutenzione regolare... Senza contare la segnaletica, che sarà sempre più efficiente. Vorrei ricordare che questo è un progetto che viene da lontano, che è stato approvato di recente dagli 8 Comuni della valle e che è sostenuto dal Cantone".

Residenti ed esercenti - Ma cosa accade se un ticinese decide di trascorrere poche ore al fiume? Matasci è categorico: "La parkingcard non deve essere vista come un obbligo, ma come l’alternativa più economica per il turista che trascorre la giornata in valle. Chi vi trascorre poche ore, utilizzerà i normali parchimetri, esattamente come prima. È vero, ci sono 7 piccole aree secondarie dove si può posteggiare solo con la parkingcard. Ma in generale non credo proprio che i residenti siano penalizzati. Va anche detto che, eccezion fatta per Lavertezzo, i domiciliati non pagano per posteggiare sul territorio del singolo Comune".

Bus e progetti gastronomici - Poi torna a parlare delle paure degli esercenti: "Non c'è da temere, per noi l'economia del posto è una priorità. Sono state allestite due aree di sosta per i camper, a Brione e Sonogno. E a Sonogno ci sarà anche la possibilità di caricare e scaricare le acque gratuitamente. Vogliamo parlare dei bus turistici? Stiamo lavorando per concretizzare delle offerte specifiche che valorizzino la gastronomia locale. Se ne parla da anni ma nessuno si era mai mosso".

Ordine e decoro - Sulla questione, interviene anche Michele Tognola, direttore dell'Ente Turistico Tenero e Valle Verzasca: "I turisti scapperanno? Intanto noi iniziamo a offrire agli avventori della valle un certo decoro, qualcosa di positivo. Dieci franchi possono sembrare tanti, ma ditemi voi in quale località turistica non si spende per posteggiare l'auto... Qualcuno vorrebbe i posteggi gratuiti? La maggior parte lo era fino a poco tempo fa. Eppure i commercianti si sono sempre lamentati".

Tema cantonale - La tematica andrebbe affrontata in un'ottica ancora più ampia. Anche perché in diverse località vallerane ticinesi, soprattutto quelle legate al fiume e dunque alla balneazione, i posteggi a pagamento rappresentano ormai una, scomoda quanto discussa, realtà. Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo, difende le iniziative simili a quella che sta nascendo in Verzasca. "La natura, oltre ad avere un valore, non si mantiene da sola. Io sono favorevole ai posteggi a pagamento, a condizione che si offrano al turista un parcheggio degno di questo nome, un buon accesso alle rive, sentieri e spiagge dove regnano ordine e pulizia. Tutto ciò ha un costo ed è giusto che chi usufruisce di questo patrimonio dia il suo contributo".

Contributo - Frapolli rispolvera poi il risultato di uno studio fatto di recente in Valle Maggia. "Dal quale emerge che la maggior parte dei turisti intervistati è d'accordo di pagare una cifra pressoché simbolica che dia una mano a mantenere l'ambiente naturale in condizioni dignitose. È ovvio che se gli incassi dei parcheggi finissero semplicemente nelle casse di un Comune, anche io avrei qualcosa da ridire. Però, in generale, l'idea è quella di usare questi ricavi per migliorare costantemente l'offerta e la qualità. È in quest'ottica che dovrebbero entrare anche i bagnanti ticinesi".

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