Il Ministero Pubblico indaga. Il racconto di uno studente
LUGANO - Questione di sostantivi, aggettivi, predicati. Ma non solo. Il Ministero Pubblico ha aperto un’inchiesta (dietro denuncia del Cantone) su tre istituti ticinesi per utilizzo fraudolento dei titoli accademici. Istituti «non accreditati» che «si presentano o si sono presentati come università contravvenendo alla legge cantonale» fanno sapere dal Decs. Segnatevi i nomi.
Il sito tedesco-luganese - C’è Euraka.ch, sito di corsi online di medicina e economia: sede, o meglio buca lettere a Lugano, si definisce “hochschule”, ma l’autorizzazione non c’è. Abbiamo contattato i gestori, che spiegano di avere «predisposto modifiche al sito e un trasferimento nei prossimi giorni». Vedremo.
Da Chiasso a Roveredo - Poi c’è la Ipus di Chiasso: tiene corsi, si legge sul sito, «riconosciuti a livello europeo», ma senza garanzia di spendibilità in Svizzera. Infine la Unipsa-Issea di Lugano, piattaforma di corsi online con server “delocalizzato” di recente a Roveredo. La sede fisica, comunque, rimane ad Agno. Sarà la Procura, ora, a stabilire se questi escamotages sono sufficienti.
140 mila euro dall’Inps - Ma c’è di più. Nel mondo delle lauree a distanza proliferanti in Ticino si trova di tutto: anche chi ci è arrivato tramite borse di studio pagate con fondi pubblici. È il caso – documentato – di 14 studenti provenienti dalla vicina Penisola: un’intera classe iscritta a vari corsi di master (economia e comunicazione) presso il suddetto istituto di Agno. Borse di studio da 10mila euro l’una, pagate interamente dallo Stato italiano (tramite l’Inps). Peccato che Unipsa non sia accreditata, né in Italia né in Svizzera. «La spendibilità del titolo è data dalla qualità dei corsi» assicura la direzione. Ma qualcuno non è d’accordo.
Le cozze slovene - «Sono rimasto molto deluso» racconta uno degli studenti, diplomatosi a Lugano l’estate scorsa. «Il corso online richiedeva scarsissimo impegno, le uniche lezioni in presenza sono state due settimane in una località termale in Slovenia, dove abbiamo seguito un corso di... biologia marina! In una lezione, ricordo, ci hanno insegnato a pulire le cozze».
"Non ne rispondiamo" - Cosa c’entrano i molluschi con l’economia e la comunicazione? «Si è trattato di un modulo offerto da un’università slovena nostra partner, non ne rispondiamo» replica Unipsa, che precisa: agli studenti «era stata offerta la scelta di un corso più coerente, ma hanno rifiutato». Ad Agno però i master sono stati rilasciati lo stesso, cozze incluse. Con i soldi dell’Inps.
Post scriptum: L'Unipsa-Issea Sa di Agno, in merito all'articolo, tiene a precisare che le borse di studio dell'Inps sono state erogate nominalmente all'istituto sloveno (l'Emuni di Portrose, di cui Issea è tuttavia un'associata), il quale discorda con lo studente citato e nega il particolare delle cozze. Il grosso dell'importo erogato, conferma Issea, è comunque finito ad Agno passando per la Slovenia. L'Inps dal canto suo fa sapere che la convenzione "è stata sottoscritta con l'università Emuni-Issea" e conferma che "le borse di studio erogate sono state in tutto n.14, del valore di 10.000 euro ciascuna".