La Valle Maggia sotto la lente degli ambientalisti. Il Municipio di Cevio: «Depositi da rimuovere».
CEVIO - I mucchi sono ancora lì, dopo anni e anni. Non accennano a diminuire, anzi. Ogni tanto ne spuntano di nuovi. Nella zona di Visletto, nel comune di Cevio, se ne abbracciano tre con uno sguardo aereo (vedi la foto qui sopra) nel raggio di poche centinaia di metri. È solo un esempio delle «decine» di discariche abusive delle valli ticinesi «e in particolare della Valle Maggia» avverte Raimund Rodewald della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (Sl-Fp). «Il problema esiste da anni e purtroppo molti di questi luoghi sono ancora sconosciuti» aggiunge.
La mappa (che non c'è) - In effetti né il Cantone, né i Comuni dispongono di una mappa dei depositi abusivi scoperti finora nella valle (tio.ch/20minuti l'ha cercata invano). Senza contare quelli ancora da scoprire. Frigoriferi, copertoni, televisori nascosti nei boschi o gettati nottetempo nei dirupi da cittadini poco curanti dell'ambiente: le segnalazioni di ritrovamenti «sono diminuite drasticamente negli ultimi anni fino ad annullarsi» spiega Francesco Maggi di Wwf Ticino: «Questo naturalmente non significa che il fenomeno sia scomparso». Né che le discariche siano state rimosse.
«Saranno da rimuovere» - Lo stesso vale per i depositi (altrettanto abusivi) di scarti prodotti dalle cave di granito presenti in valle. Le zone più toccate: Visletto e Riveo, in territorio di Cevio. «Il problema è che la Valle e il Locarnese non dispongono di una discarica autorizzata. Quest'anno è stata chiusa anche quella di Quartino. Ciò ha incentivato per anni comportamenti scorretti da parte di aziende e privati cittadini valmaggesi» spiega Mathias Janner, responsabile dell'ufficio tecnico del Municipio di Cevio. Quanto agli scarti delle cave «sono state tollerate finora in assenza di una pianificazione, che nelle scorse settimane è stata approvata» aggiunge Janner. Presto, dunque, i detriti dovrebbero sparire. Dovrebbero.