La cessazione della pubblicazione del quotidiano avverrà a partire dal sabato 19 maggio 2018
LUGANO - Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia della chiusura di uno dei quotidiani storici del cantone: il Giornale del Popolo.
A seguito delle vicissitudini di Publicitas AG - in Liquidation - Opfikon, recentemente rese note dai mezzi di comunicazione, la situazione venutasi a creare per il Giornale del Popolo, sostenuto per una parte determinante dai proventi pubblicitari raccolti dalla medesima e ora venuti a mancare, ha posto l’editore, amministratore unico della Nuova Società Editrice del Giornale del Popolo SA, di fronte alla necessità del deposito dei bilanci presso la Pretura di Lugano avvenuto in data odierna.
Tale provvedimento - viene reso noto in un comunicato odierno - provocherà la cessazione della pubblicazione del quotidiano a partire dal sabato 19 maggio 2018.
«In questo difficile momento - prosegue la nota firmata dalla Curia Vescovile -, il Vescovo desidera manifestare a tutte le collaboratrici e i collaboratori, chiamati ad affrontare una situazione di grande fatica, la sua profonda gratitudine per l’impegno generoso e perseverante profuso in tanti anni».
Sono allo studio modalità per rendere possibilmente meno gravose le conseguenze di questa forzata chiusura.
Una riunione informativa sarà indetta per tutte le collaboratrici e i collaboratori del Giornale del Popolo quando ci saranno elementi certi sull’intera questione.
«Persa una voce sempre attenta» - La notizia è stata accolta con «profonda tristezza» dal PPD, che nel primo pomeriggio - attraverso una nota - ha voluto esprimere la propria vicinanza a collaboratori e direzione del GdP, auspicando che si possano trovare soluzioni a favore dei dipendenti.
Con questa chiusura si «perde una voce sempre attenta sia ai grandi temi cantonali, nazionali e internazionali sia alle piccole realtà locali e alle loro tradizioni», conclude il PPD.
Solidarietà del PS - Anche il PS esprime solidarietà e sostegno ai dipendenti del Giornale del Popolo, colpiti dalla drastica decisione di chiudere il quotidiano. «La chiusura della testata giornalistica - sottolineano i socialisti in una nota - è una grave perdita per l’editoria ticinese, di importanti posti di lavoro e un duro colpo per la pluralità dell’informazione. Il Partito Socialista invita la Curia vescovile, i sindacati e le autorità competenti a impegnarsi per elaborare quanto prima una solida soluzione sociale».