Tentato furto al caveau della Loomis: sei nuovi arresti

Si tratta di cinque cerignolani (Foggia) e un pregiudicato di Bisceglie. I carabinieri: «Chiuso definitivamente il cerchio su “Ocean’s Twelve”»
CHIASSO - Sono sei le persone finite in manette la scorsa notte nell’ambito dell’operazione “Ocean’s Twelve” che il 26 febbraio aveva portato al fermo di 12 persone per il tentato furto alla Loomis di Chiasso. I carabinieri della compagnia di Cerignola (Foggia) hanno arrestato cinque cerignolani e un pregiudicato di Bisceglie, finiti in manette in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità svizzere.
Il tentato colpo - «Il colpo della vita» era stato definito dal comandante provinciale dei carabinieri: con trapani e trivelle volevano penetrare nel caveau per rubare denaro e oggetti preziosi per un valore totale attorno ai 50 milioni di euro. Il gruppo era ben organizzato: auto rubate, nessun cellulare, allarmi disattivati con l’aiuto di un sofisticato congegno elettronico di ultima generazione, appositamente acquistato per 40’000 euro. La “Loomis” era stata scelta dopo vari sopralluoghi tra Nord Italia, Svizzera e Francia. L'operazione era stata denominata “Ocean’s Twelve” ispirandosi al film che i componenti della banda menzionavano spesso durante le numerose telefonate intercettate dai carabinieri.
Ma nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorso il gruppo era stato fermato: cinque persone erano state arrestate in territorio svizzero, 5 in Italia e 2 risultavano come indagate. Tutti sono attualmente ancora detenuti.
«Chiuso il cerchio» - «Con l’operazione di stanotte - , si legge nel comunicato del comando provinciale dei Carabinieri di Foggia - è stato completamente disarticolato il sodalizio criminale. I carabinieri hanno chiuso il cerchio sul gruppo criminale».
Ecco i nomi delle persone finite in manette la scorsa notte: Pietro Matteo Pinelli, classe 1988, Nicola Rella, classe 1956, Giuseppe Sciusco, classe 1963, Antonio Calvio, classe 1981, Michele Pignatelli, classe 1986, Salvatore Gammino, classe 1966. Nell’ambito dell’arresto di quest’ultimo, è stata fermata anche la figlia 20enne, in quanto avrebbe aggredito violentemente un carabiniere per difendere il padre, che si era nel frattempo nascosto in un armadio.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!