Avvistato in Val D'Osola, ha già ucciso tre pecore. Allevatori spaventati
BRIONE VERZASCA - Anche le pecore vanno in quarantena. Non c'entra il coronavirus, ma un nemico più antico. Il lupo è tornato a seminare paura tra gli allevatori della Valle Verzasca: avvistato da alcuni residenti, il predatore ha messo a segno una prima razzia lunedì notte.
A confermarlo a tio.ch/20minuti è il vice-sindaco di Brione Verzasca, Giovanni Scettrini. Il Municipio è stato allertato dai guardiacaccia. «Negli anni passati avevamo avuto altri episodi» spiega. «Ora sono in corso gli accertamenti del caso, attendiamo i risultati delle analisi biologiche».
Gli allevatori però hanno pochi dubbi. Una pecora e due agnelli sono stati trovati sgozzati, la mattina del 14 aprile, dal proprietario di un gregge al pascolo in Val D'Osola. Le foto parlano chiaro. «Un cane non fa un lavoro simile» commenta il pastore Luigi Pancera, che valuta il danno intorno ai mille franchi. Altri due capi sono stati feriti.
Il lupo ha agito di notte, mentre il gregge era al pascolo all'aperto. Gli allevatori della zona sono stati allertati dall'Ufficio caccia e pesca, e da allora tutte le greggi della zona sono chiuse nelle stalle. Una "quarantena" mal digerita. «In questo periodo gli animali scalpitano per uscire» spiega un altro pastore della regione. «Non possiamo trattenerle a lungo. Se il lupo non si sposterà, ci saranno altre predazioni».
Nel pomeriggio di martedì alcuni residenti avrebbero visto e fotografato il predatore sempre in Val D'Osola, mentre si spostava in una valle laterale. «Tra gli allevatori l'allarme è massimo» avverte il fondatore di Montagna Viva Germano Mattei, co-presidente dell'Associazione svizzera per un territorio senza grandi predatori. Che ricorda come nella vicina Valle del Salto (Maggia) era stata denunciata una predazione di una capra alcune settimane fa. «Siamo tutti molto preoccupati».