Lo sfogo di un giardiniere frontaliere: «Va bene tornare al lavoro, ma devono riaprire i valichi minori»
Le prime colonne si erano palesate già la scorsa settimana, ma da oggi la situazione sembra essere peggiorata
LUGANO - Una decina di chilometri in circa un'ora e mezza. È l'inconveniente con cui hanno dovuto fare i conti i numerosi pendolari frontalieri che, questa mattina, hanno affrontato il tragitto verso la dogana di Gandria.
«Solitamente il traffico si distribuisce sulla dogana di Val Mara - racconta M.* un giardiniere di Porlezza che quotidianamente raggiunge Giubiasco per andare al lavoro -. Adesso tutto il traffico della Valle Intelvi confluisce verso Gandria. Così questa mattina, solo per raggiungere la dogana ci ho messo un'ora e mezza quando di solito ci vogliono 20 minuti», racconta.
La chiusura dei valichi minori (accompagnata in taluni casi dall'assenza di collegamenti ferroviari), come è noto, sta causando non pochi disagi ai frontalieri che devono attraversare il confine per raggiungere il posto di lavoro. «Quei 10 minuti di ritardo li metto sempre in preventivo, e così parto un po' prima. Ma oggi dovevo essere al lavoro per le 6:50... Sono arrivato che erano passate le 8. È evidente che se vogliono farci tornare al lavoro devono anche permetterci di farlo, e di conseguenza riaprire tutti i valichi».
Per fortuna, nel caso specifico, il ritardo non ha avuto conseguenze: «Il mio capo è una persona ragionevole, ha capito e stiamo modificando il nostro programma di lavoro per evitarmi una levataccia. Certo che così non si può andare avanti».
*nome noto alla redazione