Casa Bianca Maria si difende dalle accuse mosse dall'MpS: «Abbiamo implementato prontamente tutte le misure prescritte»
Quindi le rassicurazioni: «Ad oggi non abbiamo più avuto nessun contagio e la situazione sta tornando alla normalità»
LUGANO - Dieci positivi tra i “sopravvissuti”, un «numero importante» di operatori contagiati, 19 morti. I numeri forniti dall'MpS e riguardanti Casa Bianca Maria di Cadro, hanno spinto la casa anziani a una pronta replica per dei chiarimenti. E delle smentite.
«A partire dal 6 marzo, data della prima direttiva da parte dell’Ufficio del Medico Cantonale - sottolineano la Direttrice Luana Capponi e il Direttore Sanitario, Dr. Mehran Faeli -, abbiamo implementato prontamente tutte le misure prescritte, se le stesse non erano già state attivate in anticipo, per politica interna della Casa o su indicazione della cellula di crisi ADiCASI. In particolare tutti i contatti con l’esterno - dalle visite, ai servizi di parrucchiere e fisioterapia - sono stati prima regolamentati e poi bloccati come indicato nella successiva nella Direttiva del Medico cantonale del 9 marzo».
Per decisione della Struttura - viene inoltre precisato -, dopo il primo caso "sospetto", «tutti gli ospiti sono stati tempestivamente tamponati durante l’ultima settimana di marzo, molti dei quali erano già in isolamento preventivo nelle rispettive camere». «Sempre durante l’ultima settimana di marzo - aggiunge la direzione -, per verificare le misure implementate e farci consigliare su come gestire al meglio la situazione abbiamo dapprima invitato l’infermiera specialistica igienista di ADiCASI e, in seguito, l’Ufficio del Medico Cantonale. Dalla visita avuta non sono emerse criticità ma sono scaturite delle proposte di miglioramento di alcune modalità operative».
Casa Bianca Maria assicura infine di non essere fra le sedi sotto inchiesta dalle autorità cantonali. «Ad oggi non abbiamo più avuto nessun contagio e la situazione sta tornando alla normalità. Le condizioni di salute precarie di diversi nostri ospiti hanno purtroppo causato dei decessi lasciando un grande vuoto e un senso di smarrimento all’interno della struttura. Ma le cifre pubblicate relative ai decessi legati al COVID-19 e ai guariti, sono errate e che la loro diffusione è unicamente di competenza dell’Ufficio del Medico Cantonale».