Il racconto di un testimone dell'incidente verificatosi questa mattina sull'A2, all'altezza di Quinto.
Un automobilista si è improvvisato soccorritore aiutando la famiglia in difficoltà: «Sono stati miracolati»
QUINTO - Visto lo schianto e le condizioni del veicolo, nessuno penserebbe che le persone a bordo non si siano fatte praticamente nulla. E invece, fortunatamente, è decisamente positivo l'epilogo dello schianto verificatosi questa mattina lungo la carreggiata nord dell'autostrada A2, in territorio di Quinto. Delle sei persone a bordo, infatti, nessuno ha riportato ferite degne di nota, come conferma la polizia.
«Siamo arrivati pochi secondi dopo lo schianto», racconta un testimone fermatosi a dare una mano allo sventurato 46enne alla guida e la sua famiglia. «Dal cofano usciva del fumo, per cui ci siamo accostati e abbiamo aiutato la famiglia a uscire dal veicolo».
L'auto, ricordiamo, è finita contro un ammortizzatore d'urto, poco prima dell'uscita autostradale. «Non abbiamo capito come sia successo, forse un colpo di sonno - racconta il soccorritore improvvisato -. Andavano in direzione nord. Stavano tornando dalle vacanze, insomma. L'uomo alla guida era il solo ad aver abbandonato l'auto. Era sotto shock e continuava a fare avanti e indietro. Era l'unico che sembrava più "ammaccato". Zoppicava e si teneva la schiena».
Praticamente illesi gli altri a bordo. «Sul sedile posteriore c'era la moglie con un neonato e un altro bambino. Sul sedile anteriore abbiamo trovato altri due bambini. Non sappiamo se uno dei due sia stato sbalzato avanti. In ogni caso stavano tutti bene, solo il più grande aveva delle ferite al labbro, ma nulla di rilevante».
E proprio il maggiore tra i bambini ha dato una mano ai soccorritori: «Era il più lucido. Ha sganciato il seggiolino del neonato e aiutato a uscire la madre. Sono stati miracolati, a terra non c'era nemmeno il segno della frenata».