A decine, ammassati, senza mascherine. Così questo fine settimana in un bar del centro.
La reazione di Scherrer: «Non va bene per niente. Avevano presentato un piano di protezione, ma questo va anche fatto rispettare»
LOCARNO - Altro che distanze e mascherine. Se non fosse per una barista, l'unica con naso e bocca coperti, i video inviati da un lettore (in allegato) si direbbero provenire da tempi in cui il coronavirus non era ancora entrato a far parte delle nostre vite. E invece i tre filmati sono stati girati sabato, in quel di Locarno. Precisamente sul piazzale antistante il PalaCinema.
Le immagini della movida ticinese sembrano voler evocare l'ormai noto tormentone della signora Angela di Mondello. Solo che il coronavirus, qui come ovunque, c'è ancora. E stando agli esperti, sono proprio comportamenti come quelli catturati dai brevi filmati, che possono portare in poco tempo a far risalire la curva dei contagi.
«Informerò la Polizia» - «Non va bene per niente. Una situazione del genere non deve esistere in un momento delicato come quello che stiamo vivendo», commenta a caldo il sindaco di Locarno, Alain Scherrer. Che non nasconde la propria preoccupazione: «In piazza ci siamo organizzati predisponendo un servizio di sicurezza che monitora la situazione e interviene laddove necessario. Il bar in questione, invece, aveva presentato un piano di protezione, che è stato verificato con la Polizia. Ovviamente quanto proposto deve essere rispettato».
Il Sindaco assicura il pronto intervento delle autorità: «Informo immediatamente la Polizia affinché faccia le verifiche e i controlli del caso al fine di far rispettare le disposizioni sanitarie».
«All'esterno nessun obbligo» - «Tutte la attività che si svolgono sul piazzale davanti al PalaCinema sono state concordate con la polizia comunale», ci tiene a sottolineare Roberto Pomari, direttore del PalaCinema Locarno SA.
«A nostre spese - aggiunge - abbiamo incaricato una società di sorveglianza privata che ha il compito di disperdere gli assembramenti e può intervenire laddove necessario. All'esterno non vige l'obbligo di mascherina, per cui non potevamo imporla».