Due soggetti, già finiti in manette, avrebbero gestito un giro di "lucciole" presso diversi appartamenti.
Oltre a riscuotere parte del guadagno derivante dalle prestazioni sessuali, pretendevano il pagamento di elevati e ingiustificati importi per affitto e documenti di regolarizzazione.
BELLINZONA - Nell'ambito di un'inchiesta condotta sull'arco di più mesi, sono finiti in manette una 38enne e un 38enne, entrambi cittadini rumeni residenti nel Bellinzonese. Sono sospettati di aver gestito un giro di prostituzione, presso appartamenti di alcune località ticinesi, mediante un sistema di controllo e sfruttamento delle prostitute.
In particolare, come riferiscono il Ministero pubblico e la Polizia cantonale, oltre a riscuotere sistematicamente parte del guadagno derivante dalle prestazioni sessuali, pretendevano dalle prostitute il pagamento di elevati quanto ingiustificati importi per l'affitto degli appartamenti e per le procedure relative a millantati documenti per regolarizzare la loro posizione in Ticino.
La misura restrittiva della libertà è nel frattempo già stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC). L'inchiesta è coordinata dal Sostituto Procuratore generale Nicola Respini.