Domenica le famiglia hanno ripulito la caffetteria: «C'erano carte di cioccolatini e merendine»
I colpevoli non sono stati identificati, ma le indagini proseguono. Intanto, visto l'alto numero di contagi riscontrato nella scuola, il Medico cantonale ha invitato anche i familiari di studenti e docenti al test
ORIGLIO - Schizzi rossi sulle pareti sui mobili e persino sul soffitto, testimoniavano domenica, come ferite, la devastazione gratuita che per ragioni ancora oscure si è abbattuta sulla caffetteria della Scuola Steiner di Origlio.
«Si trattava di sugo e olio», ci tiene a precisare la direttrice Silvia Carloni. Le sue sono informazioni di seconda mano e anche per questo non nasconde una certa amarezza. «Purtroppo non ho potuto constatare di persona cosa hanno fatto. Sono costretta in quarantena a casa e sto lavorando da qui».
Esclusa la responsabilità di genitori indignati - La Direttrice esclude che questa quarantena, alla quale è stato costretto l'intero istituto, possa essere la causa di tale manifestazione di odio e distruzione: «Non è certamente opera di qualche genitore. Anche coloro che non hanno voluto sottoporsi ai test, dopo i casi di covid riscontrati, sono persone tranquillissime. Una decina comunque, e li conosciamo. Escludiamo che si sia trattato di un gesto di ripicca».
Le pulizie per «ritrovare un po' di normalità» - Qualcuno esterno quindi. Forse. «Non sappiamo davvero a chi pensare. Grazie a un gruppo di genitori adesso la caffetteria ha riacquistato una certa decenza, ma i danni ci sono ancora». Chi poteva, in quanto fuori quarantena, ha lavorato domenica per ricreare la vecchia atmosfera di quel locale condiviso. Sono stati portati via tutti i mobili sporchi e rotti, sono stati raccolti i vetri, il cibo sbriciolato, i giochi sporchi, i piattini rotti, i libri macchiati. Si è lavorato pulendo i pavimenti e le pareti deturpate e incrostate, cosparse di olio e di salse, per mettere il team caffetteria in condizione di fare un qualche inventario. Le finestre ancora divelte, gli armadi ormai inservibili e distrutti e gli aloni restano a testimonianza di quanto accaduto.
Il perché sia stata colpita quell'area comune nello specifico, invece, sembra chiaro: «È una casetta distaccata dall'edificio. Facilmente accessibile. Hanno dovuto semplicemente rompere dei vetri. In realtà li hanno sgretolati... In ogni caso la polizia ha effettuato i rilievi. Aspettiamo di vedere cosa emergerà dalle indagini. Una cosa è certa. Metteremo le telecamere».
Cioccolatini e merendine - Qualche indizio in più ce lo fornisce il genitore di uno dei ragazzi della Steiner: «Hanno trovato carte di cioccolatini e merendine. Forse è stata opera di qualche ragazzino. D'altra parte il parco è aperto e accessibile a tutti». Viene lodato pure il lavoro della Polizia: «Hanno preso a cuore l'accaduto ed effettuato rilievi accurati. Anche di eventuali impronte digitali».
Tanti positivi, nuovi test - Nel frattempo l'istituto resta sostanzialmente blindato causa l'altissimo numero di positivi riscontrato. «Recentemente c'è stata una gita a Campo Blenio. Potrebbe essere partito tutto da lì». Nella serata di ieri, una mail del medico cantonale, vista la situazione, ha invitato «tutti i membri del nucleo familiare di allievi e collaboratori» a testarsi. L'appuntamento è previsto per la giornata di domani.