Il Comandante della polizia di Lugano: «Tutta l'operazione si è svolta nel rispetto delle norme di proporzionalità».
Sull'intervento saranno comunque effettuati «gli accertamenti necessari».
LUGANO - «L'ordine di utilizzare i proiettili di gomma è arrivato dopo che hanno iniziato a lanciare i sassi». Dopo le polemiche sorte in merito all'intervento di polizia a villa Saroli, anche il Comandante della Polizia comunale Roberto Torrente interviene per fare chiarezza.
«Tutta l'operazione si è svolta nel rispetto delle norme di proporzionalità», prosegue. Insomma, gli agenti (una decina) hanno inizialmente chiesto al centinaio di giovani presenti di interrompere la «serata musicale». Quindi sono si sono adoperati per togliere la corrente all'impianto audio, intervenendo sul generatore.
«A quel punto la situazione si è scaldata. I presenti hanno accerchiato gli agenti con fare minaccioso. In quel momento sono stati usati gli spray urticanti». Che a quanto pare non hanno sortito l'effetto sperato. «Solo dopo - precisa Torrente -, nel momento in cui gli agenti sono stati attaccati, si sono usate due cariche di proiettili di gomma. Di fatto corrispondono a due colpi esplosi, anche se i proiettili sono di più».
Riguardo i lividi riportati da qualche giovane, il Comandante spiega: «I colpi, preceduti da un avvertimento, sono stati sparati chiaramente per disperdere la folla, secondo le normative. Si spara sulla parte bassa del corpo, tra la cintura e a terra. Potrebbe darsi che abbiano riportato qualche ecchimosi, ma non ci risultano feriti. Al massimo qualche livido».
Un intervento, questo, non comune presso il Corpo di Lugano: «È stata chiaramente una situazione eccezionale. Poteva risolversi tutto pacificamente, era sufficiente spegnere la musica. Così non è stato», conclude Torrente aggiungendo: «Verranno comunque effettuati gli accertamenti necessari per verificare come si è svolta l'intera operazione».