Diversi problemi per i ticinesi sprovvisti di Green Pass che questa mattina hanno provato ad attraversare il confine
Il motivo sarebbe da ricercare nelle nuove norme italiane in vigore da oggi per chi arriva dall'estero
NOVAZZANO - «Volevamo andare a fare la spesa in Italia, a Bizzarone i doganieri ci hanno fermato chiedendoci il Green Pass, chi non ce l'aveva doveva tornare indietro», è questo il racconto di diversi lettori di tio.ch che questa mattina hanno provato ad attraversare - infruttuosamente - il confine in quel di Novazzano. La “scrematura”, è stata giustificata dagli agenti con delle «nuove misure» legate al coronavirus.
Si tratta, evidentemente delle norme approvate martedì dalla Sanità italiana, che richiedono la quarantena per chi non è vaccinato (o guarito da massimo 6 mesi) ed entra in Italia da uno Stato membro dell'UE.
Al momento non è chiaro se questo tipo di controlli sia o meno effettuato a tutti i valichi. Stando ai commenti di diversi nostri lettori su Facebook, presso altre dogane non ve ne sarebbero affatto.
Resta quindi quantomeno nebulosa la questione della “zona di esenzione” citata fra le deroghe nel DDL, che dovrebbe comunque valere con un tragitto massimo di 60 km dal domicilio, con il proprio veicolo e una permanenza di al massimo 48 ore sul territorio (o 120 con comprovate motivazioni di famiglia o lavoro). Questo compilando preventivamente il Passenger Locator Form che ormai da tempo conosciamo.
Insomma, come spesso è capitato durante questa pandemia ancora una volta le situazioni legate alla frontiera si stanno rivelando parecchio caotiche.
In ogni caso la novità, lo ricordiamo, non riguarda gli studenti pendolari così come i frontalieri residenti sulla fascia di confine.