Berna respinge la mozione che chiedeva di disdire Convenzione internazionale del 1992
BELLINZONA / BERNA - Anche la navigazione è un biglietto da visita di una regione turistica. Questo vale per esempio nel Locarnese, dove il lago rappresenta una delle principali attrazioni paesaggistiche. Ma da alcuni decenni il servizio di navigazione sul bacino svizzero del Verbano perde gradualmente di qualità, «tanto che da tempo non raggiunge più gli standard richiesti per una regione turistica».
È quanto rilevava una mozione, con primo firmatario il consigliere nazionale socialista Bruno Storni, che chiedeva al Consiglio federale di disdire la Convenzione internazionale del 2 dicembre 1992 per la disciplina della navigazione sul Lago Maggio e sul Lago di Lugano e di avviare i negoziati per un nuovo accordo per una gestione separata e relativa concessione del bacino svizzero del Verbano.
Il rischio del vuoto giuridico - Una mozione che il Governo federale ha però respinto. «Il Consiglio federale - si legge nella risposta - conosce le difficoltà che sta affrontando la navigazione sul Lago Maggiore e sa che la situazione può essere migliorata». Ma: «L'attuale Convenzione internazionale offre un importante quadro normativo regolamentato e comprende molto più della navigazione turistica nel bacino svizzero del Lago Maggiore». Una disdetta senza una chiara soluzione subentrate «significherebbe lasciare entrambi i laghi senza prescrizioni di circolazione e di ammissione, e creare un enorme vuoto giuridico».
Berna considera pertanto opportuno «che le autorità del Cantone Ticino elaborino, in collaborazione con le imprese interessate e altri fornitori di servizi turistici, proposte consolidate per la navigazione sul Lago Maggiore, che in un secondo momento potranno essere coordinate con i partner italiani nell'ambito della rispettiva Commissione mista».
La reazione di Storni - «Una risposta chiaramente deludente» sottolinea il deputato Storni. «Nella speranza che ora si attivi come richiesto il Cantone, vedremo di insistere anche a Berna perché la Confederazione non può chiamarsi fuori. Non possiamo lasciare il Lago Maggiore in questo stato di anarchia».