Lo sfogo amaro di un lettore: «Il posto di polizia era chiuso. Al telefono: "Denunciate domani"»
LUGANO - «La sicurezza a Lugano è sparita», così come è sparito il monopattino elettrico che un lettore, in un lungo sfogo, racconta di aver recentemente regalato ad una amica.
Quest'ultima, ieri pomeriggio, si trovava in un bar di via Stefano Franscini con alcuni amici. Un momento conviviale, il classico aperitivo. Qui vi era giunta proprio grazie al suo monopattino, posteggiato all'ingresso del locale. Il tempo di sedere al tavolo e voltarsi e il veicolo elettrico «era sparito sotto agli occhi di tutti». L'amarezza traspare dalla parole di chi non esita ora a paragonare Lugano a Milano: «Nessuna sicurezza e nessuna certezza».
Secondo il racconto del lettore, recatasi al posto di polizia in via Bossi per denunciare subito l'accaduto, l'amica avrebbe trovato la porta chiusa. «Sì, perché dopo le 17 i reati sono liberi di verificarsi senza che nessuno possa fare nulla. Il 117 idem, ...signora deve denunciare il fatto domani mattina. Morale, il ladro ha avuto tutto il tempo di portarsi appresso il monopattino, magari caricarlo in auto e portarlo altrove per rivenderlo», prosegue ancora. «Eppure avevo scelto la Svizzera per la sicurezza, l'efficienza, la tempestività» aggiunge.
Complice la rabbia si fa strada un'accesa critica alle autorità ticinesi: «Si incontrano giorno e notte posti di blocco per controllare le autovetture, ma chissà perché quando capitano queste cose non c'è nessuno ad ascoltare o ad agire tempestivamente. Eppure un monopattino elettrico viaggia a non più di 20km/h, è difficile credere che fosse un furto premeditato, quindi il ladro ha condotto il monopattino sino al posto in cui avrebbe potuto occultarlo».
Restano ora i filmati delle telecamere di sicurezza del locale a tenere accesa la speranza di ritrovare la refurtiva.
Il monopattino, tra l'altro bianco, quindi non comunissimo, ha un numero identificativo di telaio (in allegato).