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BELLINZONA/ GOMSDormivano in tenda, poi l'incendio: dieci adolescenti ticinesi salvi per miracolo

14.10.22 - 09:09
Rogo notturno al maxi campo scout dello scorso luglio. La notizia, su cui è stata aperta un'inchiesta, trapela solo ora.
FVR/Franjo
Dormivano in tenda, poi l'incendio: dieci adolescenti ticinesi salvi per miracolo
Rogo notturno al maxi campo scout dello scorso luglio. La notizia, su cui è stata aperta un'inchiesta, trapela solo ora.

BELLINZONA/ GOMS - C'è una macchia sul campo scout federale svoltosi lo scorso luglio a Goms, in canton Vallese. È legata a un incendio notturno che ha messo in pericolo una decina di adolescenti ticinesi. Sulla vicenda, mai trapelata sui media finora, è stata aperta un'inchiesta da parte della polizia cantonale vallesana. Dai primi accertamenti l'origine del rogo sembrerebbe di matrice dolosa.

Allarme alle due e mezza – I fatti risalgono alle prime ore di martedì 26 luglio. Era notte, attorno alle due e mezza circa. A un certo punto una grande tenda in cui dormivano diversi giovani provenienti dalla Svizzera italiana prende fuoco. Qualcuno, per fortuna riesce, tempestivamente, a dare l'allarme.

Episodio traumatico – Nel settore est del gigantesco campo scout, a cui complessivamente hanno partecipato 30.000 ragazzi, scoppia il panico. Nessuno si ferisce, ma c'è chi rimane intossicato dal fumo. Sul posto si sono recati tempestivamente vigili del fuoco, polizia e ambulanze, unitamente a un adeguato supporto psicologico. Alcuni ragazzi si sentirebbero toccati ancora oggi dal trauma vissuto. 

La pista del dolo – Secondo il rapporto di polizia, all'interno e nei pressi della tenda non era presente materiale combustibile o qualche oggetto che in fase di cortocircuito potesse dare origine al fuoco. Pertanto le autorità suppongono che l'incendio abbia trovato origine dall'esterno, mentre i ragazzi dormivano. Ecco perché non viene scartata l'ipotesi del dolo. Secondo informazioni attendibili, i danni materiali complessivi del sinistro ammonterebbero a oltre 18.000 franchi. A inizio ottobre le famiglie ticinesi toccate dall'episodio hanno potuto accedere al rapporto delle autorità. 

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