La testimonianza di una persona all'interno del campus della Supsi durante l'intervento della Polizia di oggi pomeriggio
LUGANO - «Stavamo facendo lezione. A un certo punto abbiamo sentito le sirene della Polizia e abbiamo capito che qualcosa stava succedendo».
Sono stati momenti di spavento quelli vissuti oggi pomeriggio dagli studenti presenti al campus universitario Usi - Supsi a Lugano - Viganello.
Una volta usciti dall'edificio, in diversi hanno poi indugiato: «Siamo rimasti lì una mezz'ora - racconta lo studente - poi, chi terminava le lezioni alle 16 è andato a casa. Per stemperare il clima, abbiamo fatto battute fra di noi. Certo non eravamo felici».
Dal breve video girato dall'interno, si vedono i reparti d'intervento speciali della Polizia cantonale che, imbracciando un ariete, si apprestano a entrare in azione.
Come riportato da un portavoce della Supsi «le lezioni non sono state interrotte, tutto è continuato nella normalità e l'operazione si è conclusa in breve tempo. Nessuno è stato messo in pericolo».
Stando alle informazioni raccolte da tio.ch, il dispiegamento di polizia, almeno 6-7 mezzi, è avvenuto perché un ex studente, iscritto al secondo anno, avrebbe minacciato di uccidere il personale della scuola (si dice che avesse scelto una data precisa). Stando a quanto riferisce la Polizia cantonale, le minacce nei confronti dell'istituto sarebbero state messe per iscritto.
Si tratterebbe di un ragazzo che, per problemi personali, da diverso tempo viveva proprio all'interno del campus. La persona è stata fermata nella struttura e la sua situazione è ora al vaglio degli inquirenti. In nessun momento vi è stato pericolo per i presenti. Non ci sono stati feriti.