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CANTONEDelitto di Muralto: «L'asfissia erotica può portare alla morte immediata»

19.10.22 - 19:16
La difesa chiede una riduzione della pena per il 32enne accusato di aver ucciso la compagna 22enne all'hotel La Palma.
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Delitto di Muralto: «L'asfissia erotica può portare alla morte immediata»
La difesa chiede una riduzione della pena per il 32enne accusato di aver ucciso la compagna 22enne all'hotel La Palma.

LOCARNO - «Non ho mai voluto la sua morte. È stato un incidente e per questo mi scuso». È con queste parole, quelle del 32enne accusato di aver deliberatamente ucciso la compagna 22enne all'hotel La Palma di Muralto, che si chiude l'odierno processo d'appello. La sentenza è attesa per metà novembre.

La difesa, che ha sostenuto strenuamente la tesi del gioco erotico finito in tragedia, chiede una non meglio precisata riduzione della pena decisa in primo grado, quella di 18 anni di detenzione, «e per questo ci rimettiamo alla corte». 

«Opinioni discordanti, nessuna lite» - «Secondo alcuni vicini di stanza e il portiere dell'hotel non ci sarebbe stata alcuna vera lite, quella notte, tra i due», così l'avvocato Luisa Polli. «"Posso escludere che si trattasse di un litigio. Non ho sentito urla. Mi sembravano due persone che parlavano con opinioni discordanti", ha persino dichiarato un testimone».

Parole e dubbi - L'accusa, aggiunge, «non può inoltre pretendere di ricostruire una discussione, presumendo che la giovane avesse scoperto che lui non era benestante e che intendesse lasciarlo, senza contesto e basandosi unicamente su una manciata di parole udite attraverso i muri: "Jump, jump", "you kidding me" e "change money"». 

«Il sesso c'è stato» - «Quella notte, al contrario di quanto affermato dall'accusa, nella camera 501 ci sono poi stati dei rapporti sessuali», sottolinea l'avvocato Yasar Ravi. «Lo dimostrano prelievi fatti sul corpo della vittima in cui sono state rilevate tracce di sperma. Queste tracce, ritrovate sul vestito nero da lei indossato quella sera così come sulle mutande, «non potevano certo trovarsi lì se il rapporto sessuale fosse avvenuto il giorno prima».

«Fin dall'inizio l'accusato ha sostenuto che la coppia era solita praticare l'asfissia sessuale», evidenzia ancora Ravi. «Gli atti, è vero, non ci dicono che i due l'avessero messa in atto quella sera oppure che la praticassero abitualmente, ma è difficile verificare, parlando con amici, familiari o ex partner, un comportamento sessuale così intimo per una coppia».

Dai racconti delle amiche della 22enne, afferma però Ravi, «emerge il fatto che alla ragazza piacesse essere dominata a letto». Viene invece ritenuto «irrilevante il fatto che i rapporti avuti dal 32enne con le ex compagne si siano svolti in maniera tradizionale, dato che l'imputato si adattava, in questo senso, ai desideri delle rispettive partner».

«La morte può essere improvvisa» - Come sarebbe deceduta, dunque, la 22enne? «I medici legali ci dicono che i decessi nello strangolamento erotico sopraggiungono in modo improvviso e imprevisto», spiega Ravi. «Scientificamente», continua, «non è inoltre possibile stabilire se vi sia stata una stimolazione del glomo carotideo, che può causare una morte pressoché immediata. I rilievi medici, comunque, non possono escluderlo». «Il meccanismo che può portare alla morte, per strangolamento e asfissia sessuale, è infatti lo stesso, e il confine di ciò che determina il piacere e ciò che determina la morte è spesso labile».

Discusso, infine, anche il movente finanziario sostenuto dall'accusa: «Non ha senso pensare che il 32enne avesse nascosto la carta nel plafone dell'ascensore per usarla successivamente, dato che, con il decesso della giovane, è evidente che questa sarebbe stata bloccata».

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COMMENTI
 

Evry 2 anni fa su tio
Chissà come reagiscono i nostri giudici... quasi tutti Babbi Natale!

MissKirova 2 anni fa su tio
Vediamo se la nostra giustizia buonista /coglionista ,si farà intenerire!
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