La richiesta al Consiglio comunale arriva dai Verdi: «La loro massiccia presenza influisce sulla nostra psiche».
BELLINZONA - «Stanziare un credito affinché l’ente pubblico abbia un ruolo attivo nello sviluppo di nuovi sistemi di protezione e lotta alla zanzara tigre». È la mozione presentata al consiglio comunale di Bellinzona da Ronald David e Giulia Petralli, consiglieri dei Verdi.
«Inutile dire il fastidio - si legge nel testo - che questi piccoli insetti, che hanno ormai da tempo colonizzato pesantemente anche le nostre latitudini, recano nella vita di tutti i giorni per molti di noi. È noto e risaputo, anche leggendo la cronaca degli ultimi tempi, che questo è stato un anno particolarmente intenso e difficile per la sopravvivenza con questi insetti. È certamente un problema di salute pubblica (intesa come salute fisica), poiché è risaputo che la zanzara trasmette malattie potenzialmente pericolose». Non solo: «La massiccia presenza della zanzara nei nostri giardini, sui nostri balconi ed essenzialmente nelle nostre case, influisce in maniera importante anche sulla nostra psiche, rendendo difficoltosa la socializzazione spontanea nei giardini e rendendo tutti più nervosi a causa delle frequenti e insopportabili punture».
Purtroppo quest’estate la situazione si è fatta «invivibile e insostenibile sotto molti punti di vista. Il caldo torrido che caratterizza, come da programma, il nostro clima che cambia ci costringe a passare più tempo al chiuso per sopravvivere alle temperature insostenibili. Ora però purtroppo siamo diventati prigionieri due volte in casa nostra. La sera e il pomeriggio, quando ormai sciami di zanzare banchettano allegramente con il nostro sangue. Niente più incontri con gli amici o cene in balcone a causa dell’insetto che, pur che piccolo che sia, prende un grande spazio nelle nostre vite casalinghe. Addirittura (e siamo al paradosso) non possiamo più nemmeno aprire le finestre la sera a causa del fastidio delle zanzare».
Sopportare i piccoli inconvenienti che il contatto con la natura comportano, è necessario per non dire doveroso. «Essere però assaliti, letteralmente, da sciami di zanzare quando si controlla velocemente l’orto, si annaffiano i fiori o si fanno due chiacchiere in strada, è sintomo di una situazione fuori qualunque controllo. Questo capita puntualmente anche alle cittadine e ai cittadini che rispettano scrupolosamente le raccomandazioni emanate dalle autorità. Una situazione fuori controllo in tutto il comune di Bellinzona che testimonia il totale fallimento delle misure messe in atto dalla città (o non messe in atto)».
Per i Verdi «se il municipio, quindi, ha una strategia per combattere le zanzare, questa non sta funzionando. Dal punto di vista dei cittadini sembra che tale strategia sia passiva e si limiti all’invio della consueta circolare a inizio stagione. Nessun controllo, nessun supporto, nessun rapporto sull’andamento della situazione e nessun piano attivo per gestire i focolai. Addirittura pochi abitanti sembrano avere mai avuto l’onore di poter constatare che gli operai della città agiscano sul suolo pubblico». A questo proposito, l'ordinanza adottata nel maggio 2019 «non è che una lista di obblighi e possibili sanzioni che non rispettano però più le esigenze d’intervento urgenti per poter contenere nel migliore dei modi questi insetti. Spesso e volentieri è capitato anche di trovare tombini pubblici brulicanti di larve, sintomo che qualcosa nella pianificazione del trattamento pubblico non funziona. Alcuni si sono attivati con delle segnalazioni ma senza alcun cambiamento di approccio da parte della città. È imperativo migliorare la situazione in vista della prossima estate e quelle a venire. La situazione insostenibile ci spinge a chiedervi con vigore di voler ascoltare e mettere in atto un nuovo piano per migliorare la vita dei cittadini della turrita».
Nel lungo documento i Verdi sostengono che «da parte di moltissimi residenti è sempre stato fatto il possibile per arginare il problema, ma è più che palese che non è possibile coordinare un’azione mirata in stretta collaborazione tra tutti gli abitanti del comune. Questo spetta di fatto agli enti preposti alla gestione del contenimento della zanzara tigre.
L’esperienza in altre realtà può portare nuovi spunti per agire. Si provano infatti approcci differenti, tra cui gruppi di lavoro nei quartieri attivando tutti i cittadini, la fornitura dei prodotti per occuparsi sia della propria abitazione che della strada circostante e sicuramente altri ancora. Sarebbe utile (e a questo punto necessario) potenziare un servizio che, in collaborazione con il gruppo cantonale di lavoro zanzare e con l’aiuto di esperti esterni, possa indicare a tutti i proprietari degli immobili (o i loro referenti sul posto) quali zone di ogni abitazione vanno trattate e in che modo».
È imperativo farsi più creativi. «Sarebbe importante organizzare serate informative per istruire concretamente e informare meglio i cittadini, piani d’azione più efficaci ipotizzando anche la collaborazione di cittadini volontari, programmare un servizio che possa aiutare a migliorare l’efficacia concreta dell’intervento (per esempio aiutando a identificare le zone da trattare per ogni abitazione del comune), assicurarsi che ogni abitazione, palazzo o comprensorio di abitazioni abbia un/una responsabile che possa eseguire il trattamento settimanalmente, fornire ai cittadini il prodotto corretto e assicurarsi che le zanzare non abbiano sviluppato una certa resistenza ai prodotti utilizzati».
Attraverso la mozione, i consiglieri chiedano che venga stanziato «un credito affinché l’ente pubblico abbia un ruolo attivo nello sviluppo di nuovi sistemi di protezione e lotta alla zanzara tigre (come ad esempio il progetto delle zanzare rosa), possano essere condotti progetti pilota per sopperire alle naturali mancanze dei privati (vacanze, palazzine senza custode…) nella cura del proprio sedime, mettendo in rete la cittadinanza». Infine si chiede che «i prodotti necessari a combattere il fenomeno vengano forniti gratuitamente o a prezzo fortemente ridotto ai proprietari di stabili».