La strada continua a rimanere chiusa.
CASTANEDA - C'è il pericolo di una nuova frana: è quanto sostengono i tecnici grigionesi dopo il sorvolo di un drone nell'area che è stata interessata dal crollo di massi e terra avvenuto ieri. A dare conferma che un nuovo fronte di roccia, anche per le piogge copiose delle ultime ore, potrebbe precipitare di nuovo sulla cantonale è stato il capo circondario 2 delll'Ufficio tecnico grigionese, Andrea Peduzzi, che intervistato dalla Rsi non ha escluso «un crollo anche imminente».
Uno scenario diverso rispetto a quello presentato attraverso un comunicato stampa della polizia grigionese. «Attualmente - si legge nella nota stampa - non è chiaro se, a seguito delle forti precipitazioni, dalla parete rocciosa alta oltre 300 metri possano staccarsi e precipitare altre parti di roccia instabile. Per via delle attuali forti precipitazioni e della nebbia non è ancora stato possibile concludere la necessaria valutazione geologica della parete rocciosa. In particolare si sta chiarendo se vi siano ancora altre parti di roccia a diretto rischio di crollo. Per via della situazione meteorologica, il geologo procederà mediante l'elicottero al controllo del punto di stacco entro domani 6 dicembre a mezzogiorno».
Intanto si procede con molta prudenza e la strada continua a rimanere chiusa, continuando a fare rimanere isolati gli abitanti di Buseno, Calanca e Rossa. Dopo i primi accertamenti geologici e il via libera alla zona pericolosa, si prevede che la strada della Calanca potrà essere sgomberata con escavatori gommati e sistemata provvisoriamente al più presto a partire da domani, martedì. Questi lavori dureranno presumibilmente da due a tre giorni. A condizione che la situazione in termini di sicurezza lo consenta, la strada della Calanca sarà aperta al traffico a senso unico alternato prima del weekend.
Origine 360 metri più in alto - Per una valutazione precisa della situazione, l'UT ha chiamato a consulto dei geologi. Da una prima valutazione, dalla parete rocciosa si sono staccati circa 600 metri cubi di materiale. Il distacco si è verificato a 360 metri al di sopra della strada, a una quota di 1050 m slm. Le masse rocciose cadute hanno danneggiato, in parte in misura importante, la strada, i muri di sostegno a monte e a valle e il cordolo murario su una lunghezza di circa 30 metri. Singoli blocchi hanno superato la strada della Calanca e sono finiti nella Calancasca.