I suggerimenti della polizia: «Devono poter fornire una documentazione. Non fate entrare estranei in casa»
LUGANO - Le richieste di denaro porta a porta, al giorno d'oggi, insospettiscono. Proprio per questo F.*, negli scorsi giorni, ha risposto negativamente all'uomo che ha suonato al suo campanello allo scopo di raccogliere offerte per i terremotati in Turchia. «Li aiuto già in altro modo», ha tagliato corto chiudendo subito dopo la porta.
Accadeva a Taverne, in una zona residenziale non frequentatissima. «Mi sono anche un po' spaventata - ammette la donna -. Questa persona non si è presentata, non ha detto di che associazione facesse parte, non aveva nemmeno un cartellino identificativo».
Il soggetto in questione non sembrerebbe lavorare da solo. «L'ho rivisto assieme ad altri "colleghi" bussare a diverse porte. Anche nella zona di Sorengo. Sono persone di mezza età, indossano giubbini arancioni, si esprimono in italiano senza un particolare accento», prosegue F. «Quello che mi sembra strano è che al giorno d'oggi ci sia ancora gente che viene a chiederti contanti bussando a casa».
C'è da fidarsi dunque? Contattata, la Polizia cantonale spiega di non aver ricevuto, ad oggi, segnalazioni di questo genere. «Non è possibile con così pochi elementi, stabilire se si tratti di un raggiro. È anche vero però che non si può avere certezza che i soldi raccolti, vengano poi utilizzati per lo scopo dichiarato», ci spiega il sergente maggiore Patrick Cruchon, del Servizio comunicazione, media e prevenzione.
Cruchon suggerisce come muoversi in questi casi: «Se la raccolta fondi è eseguita a nome di un ente o associazione, si può chiedere di prendere visione della documentazione che attesta la veridicità dell’iniziativa». «Di regola - aggiunge - chi esegue questo genere di raccolte dovrebbe avere un badge di riconoscimento. Attenzione però alla facilità con cui oggi si possono falsificare».
L'invito, inoltre, è quello di «non fare entrare in casa persone sconosciute, in quanto la richiesta fondi potrebbe essere unicamente una scusa, mentre il vero motivo potrebbe essere quello di riuscire ad entrare nell’abitazione per commettere dei reati contro il patrimonio».
A chi volesse fare donazioni Cruchon suggerisce di «indirizzarsi verso enti ed associazioni sicuri, come ad esempio la catena della solidarietà o iniziative promosse dai comuni».
*nome noto alla redazione