Il Collegio docenti, presieduto da Massimo Chiaruttini, contesta il «diktat» del tedesco obbligatorio dalla prima media.
LUGANO - Prendono atto che la maggioranza del Gran Consiglio ticinese ha deciso di anticipare l'insegnamento del tedesco obbligatorio, dalla seconda alla prima media, e decidono d'inviare una petizione all'Ufficio di presidenza del Gran Consiglio.
L'iniziativa è stata presa dal Collegio dei docenti del LiLu 1, che ha spedito oggi il testo (datato 20 marzo) avente per oggetto l'introduzione del tedesco in prima media.
I docenti si dicono delusi per non essere stati consultati, «malgrado che associazioni magistrali e sindacati avessero espresso pareri negativi» sulla questione.
Tra i vari quesiti, posti dagli insegnanti, come far fronte al reperimento di docenti adeguatamente formati? Come inserire il tedesco in orari già particolarmente «carichi», senza intaccare la qualità delle altre materie, che i bambini affrontano dopo le elementari?
Sembra dunque esserci una giustificata amarezza nelle parole - in calce alle quali stanno in bella evidenza 95 firme - del Collegio, consapevole che toccherà poi ai "prof" trovare le soluzioni adeguate a quello che viene definito un vero e proprio «diktat». Soluzioni dunque che, a loro avviso, «comporteranno un peggioramento e non un miglioramento» della scuola.
La petizione si conclude con un'ultima domanda: la scuola dell'obbligo deve perseguire il fine «umanistico-culturale» oppure formare soprattutto «buoni lavoratori», orientandosi così solo a «fini più utilitaristici?». Perché non tutto nella didattica può essere perseguito con qualità a fronte di tempi ridotti e intasando le griglie orarie delle lezioni. Alla politica spetterà dunque rispondere.