Per il Ministero pubblico il colpo non sarebbe partito inavvertitamente.
LUGANO - Tentato assassinio, subordinatamente tentato omicidio. Sono queste le principali accuse delle quali dovrà rispondere a processo il 50enne del Luganese che lo scorso 7 agosto ad Agno sparò al figlio con un fucile, ferendolo gravemente. Lo riferisce la Rsi, precisando che l'inchiesta è stata chiusa.
L'uomo, lo ricordiamo, ha sempre sostenuto che il colpo era partito inavvertitamente, nonostante tra i due vi fosse in corso una lite. Il figlio aveva infatti sottratto circa 70mila franchi dalla casa della nonna.
La perizia psichiatrica, intanto, ha ravvisato una lieve scemata imputabilità dell'accusato a causa di una dipendenza da stupefacenti. Il 50enne, però, ha dei precedenti.