In risposta a un'interpellanza, la giustificazione: «Sapevamo, ma l'evento si stava svolgendo in modo pacifico»
ROVEREDO - Per il Governo grigionese, il rave party di Roveredo nel quale perse la vita una 19enne è stato sorvegliato dalla Polizia cantonale. Ma non vi era motivo di intervenire visto che si stava svolgendo in modo pacifico e da parte della popolazione e del Comune non era giunta alcuna richiesta di assistenza.
Questa, in buona sintesi, la risposta all'interpellanza della granconsigliera Eleonora Righetti, che aveva sottolineato come la polizia avesse svolto solo controlli stradali di routine nonostante fosse a conoscenza dell'evento non autorizzato. Righetti sostiene che quel 27 novembre del 2022 ci fu «una mancanza, una carenza totale di responsabilità». Insomma, per la deputata eletta proprio nel circolo di Roveredo l'evento doveva essere interrotto e gli organizzatori avrebbero dovuto essere denunciati.
Come riporta la Rsi, per il Direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità (DGSS) Peter Peyer, invece, «la Polizia Cantonale ha agito in modo assolutamente corretto, in rapporto alle circostanze. Io penso che non aiuti, soprattutto la famiglia coinvolta, se ci diamo la colpa a vicenda tra Polizia, Cantone e Comune», ha concluso.
La risposta non ha soddisfatto però Righetti e non è detto che gli atti parlamentari sul tema si concludano qui.