Inasprite le sentenze per i 6 membri di una gang di giovani che ha cercato con la violenza di riscuotere un debito
LUGANO - Lungo 6 giorni fra il 2020 e il 2021 rapirono, malmenarono e seviziarono (a lungo e con efferatezza) un adolescente del Mendrisiotto.
Di nuovo alla sbarra oggi, i 6 imputati colpevoli di sequestro di persona, rapimento e tentate lesioni gravi e in parte tentato omicidio si sono visti inasprire la pena, anche in maniera considerevole.
Come riportato da la Regione, la gang - mobilitatasi nei confronti del giovane per circa 7mila franchi di debiti di droga - lo aveva ghermito con la forza. In seguito lo aveva trascinato con una corda attaccata all'auto per diversi metri, lo avevano poi anche messo sul tetto della macchina per partire a velocità considerevole senza appiglio alcuno se non le dita aggrappate ai finestrini.
Altra angheria perpetrata era stata il bagnarlo con la benzina, minacciando poi di dargli fuoco con un accendino. Oggetto - inoltre - di innumerevoli percosse su tutto il corpo era anche stato preso a sprangate in testa. Il supplizio si era protratto fra Ambrì e Vezia, dove si era poi compiuto l'ennesimo violento pestaggio con i già citati colpi alla testa.
Proprio quest'ultimo atto - nel procedimento in appello - è valso per quattro degli imputati il reato di tentato omicidio. Come appellato dalla PP Valentina Tuoni, è stato parzialmente accolto il reato di correità, andando così a incidere sulle pene decise in primo grado.
Per il "capobanda", sono stati confermati 8 anni di detenzione e confermata l’espulsione dalla Svizzera per 10 anni (in precedenza erano 8). Per gli altri, invece, si va dai 3 e 4 anni (erano 20 mesi) per quelli di loro che non avevano partecipato all'ultima spedizione punitiva - dove la vittima fu colpita al capo - fino a 6 anni, 6 anni e mezzo, 7 anni e mezzo.