Nella sede luganese dell'azienda un quotidiano difficile e all'insegna della tensione. L'Ocst: «Preoccupati per il clima in quella sede».
PAZZALLO - Incertezza, stress estremo e preoccupazione, è quello che si trovano a vivere - quotidianamente e ormai da mesi e mesi - i dipendenti della Helsinn di Pazzallo.
La farmaceutica, lo ricordiamo, ha confermato lunedì l'intenzione di riorganizzare l'azienda con una riduzione del personale. Stando a quanto appreso da tio.ch i tagli potrebbero interessare una sessantina di impieghi.
Si tratta della seconda ondata di licenziamenti in meno di un anno, dopo quelli annunciati lo scorso ottobre, in un clima sempre più teso e precario in seno all'azienda.
Nel 2022, dopo l'annuncio di 40 licenziamenti, alla fine i posti soppressi erano stati attorno alla trentina, con diversi trasferimenti nella sede di Biasca e riposizionamenti. Stando a informazioni giunte in redazione, per la paura di perdere il posto da tempo diversi dipendenti finivano per lavorare ben oltre l'orario contrattuale.
«Siamo preoccupati per il clima che si è venuto a creare presso la Helsinn di Pazzallo», commenta Lorenzo Jelmini segretario generale dell'Ocst per il Luganese, «Evidentemente la modalità di comunicazione e soprattutto la mancanza di partecipazione dei dipendenti alle strategie aziendali e sulle misure che toccano proprio loro, non permette di arrivare a soluzioni condivise e non può che aumentare insicurezze e tensione nei collaboratori».