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CONFINERaggirano una donna e le sottraggono 450mila euro, fermati in tre

30.08.23 - 08:00
I presunti responsabili prendevano di mira persone fragili a livello psichico.
Tipress (simbolica)
Fonte Guardia di finanza
Raggirano una donna e le sottraggono 450mila euro, fermati in tre
I presunti responsabili prendevano di mira persone fragili a livello psichico.

VARESE - Oltre 1,2 milioni di euro, tra denaro e proprietà immobiliari. È questo la somma complessiva sottratta a varie vittime, in Provincia di Varese, da parte di tre persone sospettate di aver raggirato donne sole abusando della loro fragilità psicologica ed emotiva. Lo comunica oggi la Guardia di finanza, sottolineando che i presunti responsabili sono stati fermati e che per loro è stata emessa un'ordinanza cautelare.

«Nel corso delle investigazioni è emerso che una vittima era stata indotta a dismettere l’ingente patrimonio ricevuto in eredità dai propri facoltosi genitori (composto anche da appartamenti ubicati in importanti località di villeggiatura italiane), del valore di 450 mila euro, finendo poi costretta a vivere in una casa pubblica posta a disposizione dai servizi sociali», si legge nella nota odierna.

Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle hanno eseguito una perquisizione locale e personale nei confronti dei tre indagati, che ha consentito di rinvenire, oltre ai cellulari utilizzati per gli imbrogli, anche altri beni nella disponibilità del principale indagato, consistenti in assegni bancari e carte di debito. Al termine delle attività il valore del patrimonio sottratto alle vittime a favore degli indagati è stato quantificato in oltre 1'200'000 euro (790 mila euro in somme di denaro e 450 mila euro quale controvalore degli immobili).

«La gravità del quadro indiziario, le numerose fonti di prova raccolte dai finanzieri, la pericolosità delle condotte poste in essere dagli indagati e soprattutto il concreto pericolo della reiterazione dei reati in questione» hanno indotto la Procura di Busto Arsizio a chiedere la misura cautelare personale nei confronti degli indagati al competente G.I.P., che l'ha concessa per scongiurare i pericoli di inquinamento delle prove, di fuga e di reiterazione dei delitti, da parte degli indagati.

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