Gli uomini, richiedenti asilo di origine turca, avevano a bordo due pistole, i caricatori, un gilet antiproiettile e 70 grammi di marijuana.
COMO - Tre cittadini turchi, rispettivamente di 23, 30 e 40 anni, sono stati arrestati a Como dalla squadra volante della questura.
Gli uomini, richiedenti asilo e senza fissa dimora, nascondevano bordo di un grosso SUV targato Zurigo due pistole, una “GLOCK” calibro 9 e una “SIG-SAUER” calibro 9 con i relativi caricatori riforniti, una confezione di ulteriori munizioni, un gilet antiproiettile e un quantitativo pari a quasi 70 grammi di marijuana.
Nel dettaglio, come ricostruito dalla questura lariana, verso le 5.30 della notte scorsa, una volante della Polizia di Stato, durante un posto di controllo in viale Innocenzo, ha intimato l’alt al SUV con a bordo i tre uomini e, dal controllo dei documenti negli archivi elettronici del Ministero dell’Interno, non è emerso nulla. Tuttavia, durante una prima ispezione del veicolo, è stato rinvenuto un piccolo quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
L’atteggiamento molto insofferente degli occupanti, che non parlavano e non comprendevano la lingua italiana, ha fatto insospettire i poliziotti che hanno quindi deciso di portare auto e persone in questura e procedere a un controllo più accurato. E proprio dalla perquisizione effettuata sul veicolo, poi sequestrato, sono state rinvenute le armi, le munizioni e la droga.
Gli accertamenti eseguiti sui fermati hanno consentito di appurare che, nel mese scorso, tutti e tre avevano avanzato richiesta di protezione internazionale a Crotone
I tre cittadini turchi, chiusi in un mutismo assoluto, nonostante la presenza in questura di un interprete di lingua turca, non hanno voluto spiegare né da dove provenissero e né dove fossero diretti, e sono stati quindi arrestati per porto illegale di armi e munizioni nonché per la detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il magistrato di turno, informato dell’arresto, ha disposto che i tre venissero associati presso il carcere di Como.
Sulla vicenda sono in corso ulteriori indagini.