Difficili le condizioni di lavoro degli specialisti all'interno del tunnel. Oltre 240 tonnellate di materiale da spostare ogni settimana
FAIDO - È ufficiale. La galleria di base del San Gottardo non riaprirà prima del mese di settembre dell'anno prossimo. I lunghi tempi d'attesa sono in parte da attribuire alla portata dei danni, alle difficili condizioni di lavoro all'interno del tunnel e ai rifornimenti. Ma andiamo con ordine.
Il capo delle FFS Vincent Ducrot ha dichiarato in conferenza stampa: «Abbiamo deciso - in accordo con i nostri collaboratori - di ristrutturare interamente il tratto di 7 chilometri lungo il quale si sono verificati i danni» e ha aggiunto che l'attuale progetto di risanamento è «l'unico in grado di garantire la sicurezza e la stabilità del traffico ferroviario sul lungo periodo».
Il numero uno di FFS ha fatto sapere che «i binari del treno e le infrastrutture in cemento armato che li sostengono saranno sostituiti per intero». Stando alle stime degli esperti, il materiale smontato e trasportato al di fuori del tunnel sarà di circa 240 tonnellate a settimana. Giusto per rendere l'idea: «È come se - ogni settimana - trasportassimo una decina di elefanti al di fuori dal tunnel», ha ironizzato il responsabile per le infrastrutture presso FFS Peter Kümmel.
Ma sono in particolare le alte temperature a complicare le operazioni di risanamento: «Queste possono raggiungere i 40 gradi», afferma Ducrot, specificando che gli specialisti sono obbligati «a fare una pausa di 15 minuti ogni ora» e questo «all'interno di un container provvisto di sistema di raffreddamento».
I lunghi tempi d'attesa dipendono anche dalle catene di rifornimento: «Siamo molto dipendenti dai fornitori», ha dichiarato Kümmel, precisando che la progettazione, la costruzione e la posa delle uscite di sicurezza necessiterà di almeno 10 mesi.