Per il camionista che il 28 giugno scorso travolse la 17enne si profila l'accusa di omicidio colposo. L'inchiesta non è ancora conclusa
SEMENTINA - Non ci fu alcun sorpasso azzardato all'origine dell'incidente in cui, lo scorso 28 giugno, a Sementina, una giovane di 17 anni perse la vita, travolta da un camion. È quanto stabilito dalla perizia ordinata dalla Procura ticinese. Lo anticipa la RSI.
La giovane, allieva conducente, si stava esercitando con la sua moto in vista dell'esame pratico. Con lei c'era il padre. Dietro di loro, un autocarro. I due si fermarono al "dare precedenza" all'intersezione. Poi, secondo quanto riportato dalla polizia, il padre svoltò verso destra mentre la figlia avanzò fino alla linea e si fermò. A quel punto, il camion che la seguiva, la investì.
Secondo le conclusioni della perizia, la ruota sinistra del veicolo ha schiacciato il cerchio della moto della 17enne circa un metro oltre la linea di attesa. Un testimone ha dichiarato che il camion ha tamponato la moto ferma. Il conducente aveva dichiarato di aver invece visto le due moto ripartire. Tornando alla perizia, non è stato possibile escludere l'ipotesi che la giovane abbia avuto un problema di guida. Mentre, dal punto di vista del conducente, la visuale garantita dal parabrezza era tale da consentire di percepire la presenza della motociclista fino a circa un secondo prima della collisione.
Per il conducente del camion si profila l'accusa per omicidio colposo. L'inchiesta però, ha precisato il Ministero pubblico, non è ancora conclusa.