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LUGANO«Ora che lui è in carcere sento che posso vivere. Ma ho paura per il futuro»

27.11.23 - 18:09
Parla la 24enne rimasta gravemente ferita dopo che il 21 ottobre 2021 a Solduno l'ex fidanzato le ha sparato con un fucile.
Rescue Media
«Ora che lui è in carcere sento che posso vivere. Ma ho paura per il futuro»
Parla la 24enne rimasta gravemente ferita dopo che il 21 ottobre 2021 a Solduno l'ex fidanzato le ha sparato con un fucile.

LUGANO - «Durante la nostra relazione io avevo molta paura di lui e che potesse fare del male a me e alla mia famiglia». È una testimonianza che fa venire i brividi quella rilasciata oggi alle Assise criminali di Lugano dalla 24enne rimasta gravemente ferita dopo che a ottobre 2021 a Solduno il suo ex compagno le ha sparato con un fucile. Durante l'odierno processo la giovane ha infatti voluto prendere parola ed è stata interrogata dal giudice. 

«In futuro potrebbe venirmi a cercare» - «Ora che lui è in prigione sento che posso vivere e che sono al sicuro», spiega. «Se penso al mio futuro però ho paura, perché una volta uscito potrebbe venirmi a cercare. Io infatti non penso che quanto accaduto quella sera sia stato un incidente».

La giovane parla poi della sua relazione con l'imputato. «Lui mi controllava, mi mancava di rispetto e mi insultava. Inoltre mi minacciava dicendomi che se l'avessi lasciato lui si sarebbe suicidato. Io però ero fragile e gli credevo quando lui mi diceva che in realtà mi amava e che quelle brutte cose le diceva solo perché in quei momenti era arrabbiato».

«Diceva che mi avrebbe ucciso» - E, secondo la vittima, prima di quella sera c'erano già stati degli episodi di violenza. «Una volta mi ha stretto le mani intorno al collo e mi ha detto che mi avrebbe ucciso. Seguiva poi sempre lo stesso copione: si metteva a piangere, mi diceva che non sapeva cosa gli era preso e che mi amava».

Parlando poi della sera dello sparo, la 24enne dà un suo resoconto dei fatti. «Quando gli ho spruzzato lo spray al peperoncino addosso, lui non aveva in mano il fucile. Infatti ha reagito coprendosi con il braccio. Dopodiché lui mi ha inseguita sulle scale, io ho urlato e alla fine ho sentito il colpo».

La vittima si esprime infine su quanto ha passato in seguito a quella tragica sera. «Mi ci sono voluti due anni per iniziare a stare meglio, ho dovuto seguire un percorso psicoterapeutico e psichiatrico. Elaborare il trauma è stato molto pesante, perché oltre al dolore psicologico provavo anche un forte dolore fisico. La convalescenza infatti è stata terribile, ho avuto delle complicanze e sono dovuta più volte tornare in ospedale. Solo da febbraio 2022 ho iniziato veramente a guarire».

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