Cerca e trova immobili

VERSCIOMolestie sessuali all’Accademia Dimitri: «La scuola ha fatto quello che doveva»

21.12.23 - 16:00
«La denuncia poteva essere fatta solo dalla vittima», spiega l'avvocato Paolo Bernasconi.
Tipress
Molestie sessuali all’Accademia Dimitri: «La scuola ha fatto quello che doveva»
«La denuncia poteva essere fatta solo dalla vittima», spiega l'avvocato Paolo Bernasconi.

VERSCIO - Verscio, primavera 2021. Uno studente dell’Accademia Teatro Dimitri si introduce nell’appartamento di una compagna di scuola, la cui porta era aperta, e si infila nel suo letto. La stringe e la tiene ferma, ma dopo le contestazioni di lei se ne va. La vicenda, riportata ieri dal Tages Anzeiger, ha portato sia la vittima, una 19enne, che l’autore della molestia a lasciare la scuola, ma non è mai stata fatta alcuna denuncia penale.

A chiarire l’accaduto, sentito da Tio/20minuti, è l’avvocato Paolo Bernasconi, che ha assistito l’Accademia Dimitri nella gestione del caso. «È un atto riprovevole, certo, ed è punibile penalmente, ma non c’è stata alcuna violenza carnale», spiega. «Parliamo inoltre di reati a querela di parte, quindi la denuncia non poteva essere sporta dalla scuola, ma solo dalla vittima. E lei non ha voluto procedere in tal senso».

«La scuola c'entra poco o niente» - Va inoltre riconosciuto che la molestia si è verificata fuori dal contesto scolastico. «L’edificio scolastico è dedicato solo alle attività didattiche. Tutti gli studenti vivono in appartamenti affittati nelle case di Verscio, fuori dal campus», precisa Bernasconi. «La scuola, quindi, c'entra poco o niente». 

Come è emersa, dunque, la vicenda? «Dopo i fatti, la giovane ha riferito quanto successo a una professoressa, facendole però promettere di non dire niente a nessuno. Successivamente si è rivolta al Servizio cantonale per l’aiuto alle vittime di reati LAV, che le ha detto di segnalare il tutto alla direzione dell’Accademia. Lei l’ha fatto e la scuola si è mossa facendo tutto quello che poteva fare», sottolinea l'avvocato. In particolare, «è stata avviata un’inchiesta che ha condotto un’avvocatessa esterna all’Accademia, sono intervenute le responsabili gender dell’istituto e della SUPSI, nonché due psicologi che hanno parlato con la vittima, con l’autore e con il resto della classe».

«Un aiuto finanziario» per la vittima - La 19enne «ha inoltre lasciato la scuola di sua iniziativa, perché turbata dalla vicenda, e la scuola non ha avuto nessun ruolo in questa decisione», sostiene Bernasconi. Quando la giovane ha scelto di abbandonare l’Accademia «le abbiamo restituito la tassa di iscrizione. Inoltre, siccome doveva riprendere la sua formazione in un’altra scuola le abbiamo dato un aiuto finanziario», specifica ancora Bernasconi, sottolineando che la somma, il cui importo non viene reso noto, «non è assolutamente stata versata per silenziare la ragazza».

Per quanto riguarda invece l’autore delle molestie, l’Accademia Dimitri non ha preso provvedimenti. Ma questo, evidenzia Bernasconi, «semplicemente perché non ce n’è stato il tempo. In seguito alle varie discussioni e mediazioni ha infatti deciso a sua volta di lasciare la scuola».

Scuola a contatto - Dopo i fatti, l’Accademia ha scelto di adottare una strategia di prevenzione contro le molestie sessuali. «Nel quadro della formazione, danzando e facendo acrobazie di gruppo, tra i ragazzi c’è molto contatto fisico. La scuola ha quindi deciso di introdurre una formazione iniziale in cui si sensibilizza gli studenti a tenere una distanza professionale e rispettosa». 

Bernasconi tiene infine a evidenziare che l’Accademia Dimitri «non ha mai definito quanto accaduto come “una grave aggressione”: «Questa è una definizione che ha dato il Tages Anzeiger stesso».

L'avvocato della vittima, del quale abbiamo chiesto i contatti, non è dal canto suo risultato raggiungibile. Stando a nostre informazioni avrebbe comunque riferito al quotidiano zurighese di non voler rilasciare dichiarazioni.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE