Il rilievo nei suoi confronti avrebbe a che fare con un presunto favore fatto alla nipote dopo un incidente frontale
ROVEREDO - Sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati: stiamo parlando della direttrice del SAM (il Servizio ambulanza Moesano). A riferirlo è il quotidiano laRegione.
Il rilievo mosso nei suoi confronti dall'autorità giudiziaria riguarderebbe - scrive il quotidiano bellinzonese - un presunto favore fatto alla nipote coinvolta in un incidente stradale lo scorso 19 novembre e nello specifico riguarderebbe «il controllo dell'alcolemia».
Nello scontro frontale, oltre alla nipote di 24 anni venne coinvolto il conducente dell'altra auto, un giovane di 20 anni.
La Polizia grigionese, in un comunicato stampa, comunicava che «dopo le prime cure mediche prestate sul posto, un passeggero del conducente ventenne è stato trasferito dal Servizio ambulanza del Moesano al centro medico di Roveredo con ferite lievi. La conducente 24enne è stata sottoposta a un esame del sangue. Il conducente di 20 anni, illeso, è stato classificato come non idoneo alla guida e il test dell'alito è risultato positivo».
Ed è proprio sul test dell'alcol che secondo le informazioni raccolte da laRegione «sarebbe da ricondurre il favore fatto dalla soccorritrice» alla nipote: quest'ultima - scrive il giornale bellinzonese - avrebbe «abbandonato la scena recandosi a piedi a casa propria e sottraendosi alle verifiche di rito». Il 20enne al volante dell'altra auto invece sarebbe rimasto sul luogo dell'incidente a disposizione della polizia.
L'avvocato della direttrice non ha confermato nè smentito quanto ricostruito dal quotidiano nè «quanto detto o fatto in quelle ore dalla soccorritrice».