Il parlamentare Marco Passalia ha raccolto centinaia di testimonianze di automobilisti: «Presi in giro». E ora chiede i numeri al Governo.
BELLINZONA - «Come si fa a dire che la bufera alle spalle? Non è alle spalle un bel niente. Perché qui non si capisce più nulla». Marco Passalia, parlamentare del Centro, attacca ancora il nuovo calcolo dell'imposta di circolazione. E non crede alle promesse di stabilità fatte da Elia Arrigoni, capo della Sezione della circolazione, a Tio/20Minuti. «Non può esserci stabilità se non c'è chiarezza. E soprattutto se non si rispetta la volontà del popolo».
Il dubbio – Passalia è il primo firmatario di una recente interpellanza al Consiglio di Stato. «Voglio sapere a quante persone esattamente è aumentata l'imposta di circolazione», ribadisce.
«Non è neanche più una questione di soldi da pagare» – Tre sistemi di calcolo in tre anni. Tante spiegazioni. Parecchia confusione. Passalia ci va giù pesante: «Se fosse tutto così a posto perché ho ricevuto centinaia di lettere o messaggi in merito? E continuo a riceverne. Non è neanche più una questione di soldi da pagare. È che la gente non capisce. Si sente presa in giro».
Peso e potenza – Il riferimento è alla votazione dell'autunno del 2022. «Avevamo votato sulla riduzione globale dell'imposta tramite un sistema di calcolo che facesse riferimento alle emissioni di CO2. Semplice: chi più inquinava, più pagava. Nel frattempo ci si è accorti che il calcolo doveva comprendere altri fattori. Come peso e potenza. Ed è normale che a questo punto qualcuno si senta spiazzato».
«Auto super sportive avvantaggiate» – Passalia mostra alcuni degli scritti che riceve. «Col nuovo sistema di calcolo accade che i veicoli leggeri pagano di meno. E tra i veicoli leggeri ci sono anche le auto super sportive che inquinano tanto. Allo stesso tempo chi ha un'auto elettrica, acquistata magari anche per inquinare meno, si trova a pagare il doppio rispetto al passato. Aumenti consistenti anche per le auto famigliari o le auto piccole. Forse sono stati fatti i calcoli sbagliati? Alla faccia dell'ecologia».
«Vorremmo vedere i numeri» – L'obiettivo del Cantone era diminuire il gettito complessivo dell'imposta di circolazione. Da circa 106 milioni all'anno a circa 80. E fin qui, nel globale, il traguardo è stato raggiunto. «Il problema – tuona Passalia – è che se a tanti l'imposta è diminuita o è rimasta uguale, a tanti invece è cresciuta. Ad alcuni è più che triplicata. Non è normale. Vorremmo vedere i numeri: a stima ci immaginiamo che l'aumento possa riguardare addirittura quasi 100'000 auto».
«Spiegazioni che non si capiscono» – Secondo Passalia la diatriba è destinata a non finire qui. «Faremo pressioni affinché ci sia finalmente un'imposta equa. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Il cittadino deve essere in chiaro. Ogni possessore di auto ha ricevuto assieme alla cedola canonica una lettera di spiegazioni. Ma sinceramente si è capito ben poco».