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CANTONEChiedeva sesso a minori di 16 anni: «Le pulsioni erano forti»

20.02.24 - 10:25
Il 34enne, a cui è stato diagnosticato un disturbo pedofilico, è recidivo.
Deposit (simbolica)
Chiedeva sesso a minori di 16 anni: «Le pulsioni erano forti»
Il 34enne, a cui è stato diagnosticato un disturbo pedofilico, è recidivo.

LUGANO - «Le pulsioni sessuali erano più forti della volontà di fermarsi». È con queste parole che il 34enne del Luganese oggi alla sbarra alle Assise criminali giustifica gli atti sessuali da lui consumati con molteplici ragazzine minori di 16 anni. L'uomo ha agito tra il 2009 e il 2021, sia usando i social network per indurre adolescenti tra gli 11 e i 15 anni a mandargli immagini di nudo, fingendosi loro coetaneo, sia consumando rapporti sessuali con alcune adolescenti.

In un caso, verificatosi tra il 2016 e il 2017, l'uomo ha inoltre usato minacce e pressioni psicologiche per costringere una 15enne a praticargli un rapporto orale.

I precedenti - Il 34enne è recidivo. Già nel 2014 era infatti stato condannato a una pena pecuniaria e nel 2020 era stato incarcerato 49 giorni alla Farera. «Il cartellino giallo c'è stato, il cartellino rosso anche», sottolinea il giudice Mauro Ermani. Oggi l'uomo è accusato di ripetuti atti sessuali con fanciulli, tentati e consumati, coazione sessuale e ripetuta pornografia.

«Avrebbe cercato anche bambine più piccole» - Il giudice si rivolge poi direttamente all'imputato, che ammette i fatti pressoché interamente. «Il suo target sono bambine e ragazzine tra gli 11 e i 15 anni. Ma lei ha dichiarato che "volentieri avrebbe cercato anche bambine più piccole, solo che a quell'età difficilmente hanno un cellulare"». Il perito psichiatrico ha inoltre ravvisato in lui un disturbo pedofilico e spinto per un trattamento psicoterapeutico. «Come fa fronte a questa diagnosi?», chiede Ermani al 34enne. «Ci penso e capisco che ora devo pensare prima di agire», risponde.

«O lo fai, o..» - Si parla poi di un episodio specifico, avvenuto tra il 2016 e il 2017, per il quale l'imputato è accusato di coazione sessuale. L'uomo, allora 26enne, ha utilizzato i social per indurre una 15enne del Sopraceneri a inviargli foto che la ritraevano con il seno nudo. Successivamente i due si sono incontrati e lui le ha chiesto di praticargli un rapporto orale. Dopo il rifiuto di lei, l'uomo è passato alle minacce, dicendole che se non avesse soddisfatto la sua richiesta lui avrebbe divulgato le fotografie e portando la giovane a cedere. «Mi dispiace che lei si sia sentita minacciata da me. Capisco che il mio comportamento possa averla intimorita, ma lei era consenziente», commenta l'uomo.

In aula il 34enne ammette infine di essere ancora attivo sui social network, nello specifico su TikTok. «Mi piace guardare queste brevi clip con immagini di viaggi, auto e barche». «Se con la condanna le venisse ordinato un divieto di utilizzare i social lei lo accetterebbe?», gli chiede Ermani. «Sì», risponde lui.

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