«Abbiamo sporto denuncia», conferma il direttore della Scuola media di Biasca, il cui stabile ospita la piscina.
BIASCA - Furto, danneggiamento e violazione di domicilio. Sono queste le ipotesi di reato delle quali devono rispondere, a vario titolo, dei giovanissimi che tra venerdì 19 e sabato 20 aprile hanno forzato una porta e si sono introdotti illecitamente nello stabile che ospita la piscina della Scuola media di Biasca. Lo riferisce a Tio/20Minuti la Polizia cantonale.
In prevalenza «minorenni della regione» - «Il gruppo ha provocato disordine e alcuni lievi danneggiamenti, ma gli accertamenti effettuati hanno permesso di identificare i principali protagonisti, per la maggior parte minorenni della regione», specificano le forze dell'ordine.
Oggetti in acqua - E il direttore dell’istituto scolastico, Luca Herold, conferma l’accaduto. «Sì, c'è stata un'effrazione ed è stata messa a segno da un gruppo di ragazzi. Ce ne siamo accorti lunedì scorso, rientrando a scuola dopo il weekend, e abbiamo sporto denuncia». Gli autori «hanno gettato diversi oggetti in acqua», specifica Herold. Tra questi «vari attrezzi presenti a bordo piscina» e una struttura in acciaio che viene utilizzata per avvolgere le corsie galleggianti.
Al fine di riportare ordine, ma anche per questioni igieniche, la scuola è quindi stata costretta a chiudere la piscina per quattro giorni, durante i quali sono stati rimossi gli oggetti e si è proceduto a un ricambio dell’acqua. «Fortunatamente non abbiamo riscontrato danni strutturali», afferma il direttore, precisando che la denuncia è stata presentata proprio a causa dell'effrazione.
Rumori e malumori - Intanto un residente della zona ci segnala di essere frequentemente disturbato da un gruppo di adolescenti che gravita attorno alla scuola media, specie nelle ore serali. I giovani, secondo l'uomo tutti minorenni, sarebbero autori di piccoli atti di vandalismo, littering e disturbo della quiete pubblica. «Sono arrivati anche a esplodere dei petardi», sottolinea. Non è chiaro però se il gruppetto in questione sia collegato a quanto accaduto alla piscina.
La vicenda va ad aggiungersi a una serie di episodi criminali che negli ultimi mesi in Ticino hanno portato al fermo di decine di minorenni.