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CANTONECaso Gobbi, ecco cosa accadde la notte del 14 novembre

26.06.24 - 19:14
Spiegate le ragioni per cui la procura ipotizza, per i due agenti, il reato di favoreggiamento
Ti-Press
Fonte RSI
Caso Gobbi, ecco cosa accadde la notte del 14 novembre
Spiegate le ragioni per cui la procura ipotizza, per i due agenti, il reato di favoreggiamento

BELLINZONA - L'atto d'accusa, firmato lunedì, e contenente la ricostruzione di quanto accaduto la notte del 14 novembre spiega i dettagli della vicenda. Nelle pagine del documento - come anticipato dalla RSI - tutte le informazioni su eventi e tempistica.

Si parte con la notte dell'incidente. Verso le 23.30 Norman Gobbi, a Mezzovico, si mette alla guida in direzione Alta Leventina. Dopo mezz'ora, in zona Stalvedro la sua macchina viene urtata da quella di un tedesco. Allertata la polizia, sul posto arriva una pattuglia.

Vengono effettuati i controlli e un primo test dell’alcol rileva un tasso leggermente al di sopra del consentito: 0,28 milligrammi per litro. Ma sul display dell’apparecchio compare la scritta «calibrazione scaduta». L’ufficiale di picchetto ordina quindi di effettuare il secondo esame. Il capogruppo e il sotto ufficiale superiore della gendarmeria recuperano l’apparecchio e raggiungono Airolo, dove il test viene eseguito alle 2:32. Risultato: 0,24 milligrammi per litro. Appena sotto la soglia dello 0,25.

La legge - Secondo la normativa, se si è oltre lo 0,15 e si sospetta che la persona abbia guidato in stato di ebrietà due o più ore prima, occorre procedere con l’esame del sangue. A dirlo, in maniera chiara, sono l’ordinanza sul controllo della circolazione stradale e un ordine di servizio firmato, nel 2017, dalla Cantonale.

Sospetto - Il sospetto di una possibile ebrietà c’era, e le due ore (tanto o poco) erano state oltrepassate. «Anche tenendo conto di eventuali imprecisioni negli accertamenti tecnici – sostiene il magistrato – erano state superate da almeno 9/10 minuti. Si era fuori tempo massimo, e gli agenti lo sapevano».

Processo - Dunque secondo Pagani, i due poliziotti sottrassero Gobbi intenzionalmente (o quanto meno con dolo eventuale) alle ulteriori verifiche che si imponevano. Di qui l’ipotesi di favoreggiamento. Entrambi gli imputati respingono però ogni addebito. Le difese, affidate agli avvocati Maria Galliani e Roy Bay, contestano parzialmente la ricostruzione degli orari. E replicano: in queste circostanze, la prassi di prescindere dalle analisi del sangue c’è eccome. Tanto che al processo, previsto alla pretura penale, produrranno una serie di casi analoghi.

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