A processo un 32enne accusato di avere picchiato la sua compagna e di averne abusato sessualmente.
LUGANO - Pugni. Strette al collo. E una violenza sessuale. È quanto avrebbe subito, tra il 2022 e il 2023, la compagna del 32enne oggi alla sbarra alle Assise criminali di Lugano, un cittadino brasiliano e portoghese residente nel Locarnese.
L'uomo è accusato di violenza carnale, sequestro di persona, coazione, lesioni semplici e vie di fatto, ma contesta l'abuso sessuale e nega diversi degli episodi di violenza.
«Ho perso la testa e le ho dato un pugno» - Si parla in primo luogo di quanto avvenuto a ottobre 2023, quando sarebbe avvenuta la violenza sessuale. «Quella sera abbiamo litigato e lei mi ha detto brasiliano di m***a e cose del genere», spiega il 32enne. «Io ho perso la testa, le ho strappato la collanina dal collo e le ho dato un pugno sullo zigomo. Lei è caduta e ha detto che voleva andare all'ospedale, che voleva andare da sua madre, ma io le ho detto di no. Lei mi ha detto che allora voleva dormire sul divano e io ho detto ancora di no, poi ho preso le sue chiavi di casa e il suo cellulare».
La fuga dalla finestra - «Per quale motivo si è fatto dare chiavi e telefono?», chiede quindi il giudice Amos Pagnamenta. «Per fare una scenata, perché anche lei a volte mi chiedeva di darle il cellulare per controllarmi. La porta di casa comunque era aperta», risponde il 32enne. «Se la porta era aperta, come mai la sua compagna è poi uscita dalla finestra?», insiste Pagnamenta. «Non lo so», ribatte l'uomo.
«Lei aveva detto "sì"» - L'imputato viene quindi interrogato specificatamente sull'atto sessuale. «Lei mi ha detto che aveva un po' di mal di testa ma che le andava bene fare sesso. Se l'ho fatto è perché lei mi ha detto "sì"», dichiara. Pagnamenta evidenzia però che in corso d'inchiesta il brasiliano ha dato almeno quattro se non cinque versioni diverse sull'accaduto. «In un primo verbale lei ha detto: "Sono cose da donne, lei dice "no no" ma poi facciamo l'amore", in un altro ha dichiarato: "Forse aveva detto "va bene"", e in un altro ancora: "Penso che lei abbia detto di sì perché aveva paura di dirmi di no"». Nei verbali successivi il giovane ha quindi cambiato rotta, dichiarando: «"Certo, sicuramente lei voleva fare l'amore"».
«Per fare pace facevamo l'amore» - «Come fa a pensare che dopo tutto quello che le aveva fatto lei avesse potuto volere un rapporto sessuale con lei?», insiste il giudice. «Ogni volta che litigavamo noi facevamo l'amore per fare la pace», si giustifica in tutta risposta il 32enne.
Un tagliere lanciato come un frisbee - Vengono infine discussi vari episodi di violenza fisica risalenti al 2022 e al 2023, tra cui uno in cui l'uomo avrebbe afferrato un tagliere di legno e l'avrebbe lanciato addosso alla compagna come se fosse stato un frisbee. «Non è vero», afferma l'imputato, «il tagliere le è arrivato addosso perché io mi sono alzato dal tavolo e l'ho urtato». «Perché la sua ex compagna dovrebbe mentire?», chiede quindi Pagnamenta, sottolineando che la ferita rilevata sulla schiena della donna è risultata compatibile con il suo racconto. «Non lo so, io quello che ho fatto lo sto dicendo», conclude.