La segnalazione sarebbe giunta nel mese di febbraio. Dopo un periodo di riflessione la decisione di denunciare
LUGANO - Sul fermo del Presbitero diocesano attualmente sotto indagine, la Curia vescovile ha ritenuto necessario fornire alcuni elementi utili a far chiarezza sulla vicenda, sottolineando che «sugli sviluppi della stessa nulla sa per il momento».
«La notizia, giunta nel mese di febbraio all’Amministratore apostolico - viene precisato in una nota -, consisteva nel disagio di una persona, adulta al momento dei fatti, in particolare per alcuni approcci inadeguati da parte del presbitero nei suoi confronti e forse nei confronti anche di un minorenne». «È quindi stata interpellata una delle due persone di contatto attive nella Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale, con lo scopo di accompagnare il segnalante a condividere i fatti da lui vissuti e aiutarlo a decidere se deporre denuncia. Dopo un periodo di riflessione la persona ha deciso di denunciare, con pieno consenso e fattiva collaborazione, e immediatamente a inizio aprile il caso è stato portato all’attenzione del Ministero pubblico», prosegue il comunicato.
A quel punto, sottolinea la Curia: «è iniziato il lavoro di competenza delle autorità giudiziarie, che ha portato nel mese di agosto al fermo del Presbitero coinvolto».
Nel corso di questi lavori e fino al fermo, «non è stata attuata alcun tipo di misura nei confronti del Presbitero per non interferire nell’accertamento della verità e rischiare l’inquinamento delle prove».