L'ultimo episodio domenica mattina. Almeno 5 le bestie morte, 7 quelle disperse
BOSCO GURIN - Il branco di lupi in Valle Rovana ha colpito ancora. Questa volta in piena mattinata. La predazione è avvenuta domenica 18 agosto verso le 10.30 sui pascoli alti del Grossalp, sopra Bosco Gurin. Qui - riferisce l'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori (APTdaiGP) - un branco di lupi ha attaccato un gregge di capre al pascolo, da poco liberate dalla recinzione notturna (appositamente istallata per evitare predazioni). Le bestie, impaurite, sono fuggite in varie direzioni.
Il controllo immediato degli alpigiani e dei proprietari degli animali ha permesso di trovare 5 capre morte, 1 ferita mentre 7 sono ancora disperse, probabilmente morte o gravemente ferite.
Attacchi ripetuti - «Nel 2022 nell’Alta Val Rovana, da marzo a ottobre, vi sono stati attacchi da parte di uno o più lupi a ben 89 capi di bestiame da reddito, tra i quali anche due equini e 4 vitelle mentre nel 2023 gli animali morti nella stessa zona erano stati una ventina oltre a 17 dispersi», sottolinea l'APTdaiGP. Nel novembre del 2023, il Canton Ticino aveva chiesto all’UFAM l’eliminazione del branco in questione senza ottenere la necessaria autorizzazione, «poiché secondo l’Ufficio federale citato, il branco non poteva essere definito problematico in quanto aveva predato solo animali non proteggibili». «Anche la possibilità di eliminare un giovane esemplare nato nel medesimo anno come autorizzato dall’UFAM non ha potuto essere soddisfatta», fa notare ancora l'Associazione per la Protezione dai Grandi Predatori.
Nella corrente stagione, tuttavia, sugli alpi Grossalp e Sfille, in Alta Val Rovana, è già il terzo attacco e «avrebbero potuto essere molti di più se dopo il primo attacco a un gregge di ovini il 13 giugno (5 gli animali morti e 10 quelli dispersi) non vi fosse stato l'immediato scarico dell’alpe».
Un danno per il benessere degli animali - «Per contro - aggiunge ancora l'APTdaiGP -, sull'alpe Sfille, dopo il secondo attacco, si è proceduto alla chiusura nelle stalle delle capre durante la notte con grave pregiudizio per il benessere degli animali con una perdita di produzione di latte e un aumento di lavoro per gli alpigiani».
La richiesta di abbattimento - «La plateale predazione diurna di domenica scorsa, in una zona spesso molto frequentata da turisti, è il segno evidente dei livelli di sfrontatezza, problematicità e pericolosità raggiunti da questo branco. Non è difficile supporre che il famelico gruppo, vista la buona riuscita dell’azione, cercherà di ripetere l’attacco nei prossimi giorni. È evidente che per gli alpigiani della zona è stata superata la soglia del sopportabile». Per queste ragioni l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori e l’Unione contadini ticinesi, a nome anche delle altre organizzazioni agricole che si interessano del tema e che fanno parte del Gruppo territorio e alpeggi (STEA, ALPA, Federazione dei consorzi, Federazione delle condotte veterinarie) hanno chiesto al Consiglio di Stato l’immediato inizio delle pratiche per l’eliminazione urgente del branco in questione.