La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha chiesto una proroga della carcerazione per il presbitero.
BELLINZONA - Per esigenze relative all'inchiesta Don Rolando Leo deve rimanere in prigione. La procuratrice pubblica Valentina Tuoni, titolare dell'inchiesta che vede implicato il presbitero arrestato nel mese di agosto con l'accusa di atti sessuali con fanciulli, ha infatti richiesto oggi la proroga della carcerazione preventiva che scadrebbe lunedì prossimo. Lo ha anticipato La Regione.
Toccherà ora al giudice dei provvedimenti coercitivi scegliere se accogliere o meno l'istanza della pp.
La vicenda - Prima del suo arresto, il 55enne sacerdote era responsabile dell’Ufficio istruzione religiosa scolastica, oltre che docente, assistente spirituale della Pastorale giovanile diocesana e cappellano del Collegio Papio di Ascona. Sospeso da tutti i suoi incarichi, l'uomo è attualmente rinchiuso al carcere della Farera. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di coazione sessuale, pornografia e atti sessuali con fanciulli, persone incapaci di discernimento o inette a resistere.