In fatto di energia nucleare, Sara Beretta Piccoli e Dario Petrini chiedono di vederci più chiaro.
LUGANO - I Consiglieri Comunali Sara Beretta Piccoli e Dario Petrini hanno inviato questa sera al Municipio della città di Lugano un'interpellanza "Lugano città dell’energia nucleare?".
Dopo le debite premesse i consiglieri affermano che «dal 2007 la politica energetica del Consiglio federale si fonda su quattro pilastri: efficienza energetica, energie rinnovabili, sostituzione e costruzione di nuove grandi centrali elettriche (anche centrali nucleari) e politica estera in materia energetica.
Dopo la catastrofe nucleare di Fukushima, nel 2011, il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso l'abbandono graduale dell'energia nucleare. Questa decisione, nonché altri profondi cambiamenti intervenuti nel contesto energetico internazionale, rendono necessaria una trasformazione del sistema svizzero di approvvigionamento energetico. A questo scopo il Consiglio federale ha elaborato la Strategia energetica 2050».
Inoltre, «siccome il label Città dell’energia va visto nel contesto della Strategia energetica 2050», i consiglieri chiedono: per quale motivo la percentuale dell'energia non rinnovabile, in particolare di energia nucleare, dichiarata da AIL non è diminuita negli ultimi 4 anni? Quali sono i piani per ridurre o eliminare gradualmente l'uso dell'energia nucleare nella produzione locale di elettricità? In che modo la cessazione dell'energia nucleare si allinea con gli obiettivi climatici della città? La cittadinanza sarà coinvolta nel processo decisionale relativo alla cessazione dell'uso dell'energia nucleare e nella definizione delle alternative energetiche? Da dove proviene l’energia nucleare fornita da AIL?