Oggi è previsto l'interrogatorio di garanzia del 17enne arrestato lunedì a Catasco di Garzeno
GARZENO - Una traccia biologica, con una compatibilità molto alta con il Dna del 17enne arrestato lunedì: sarebbe questa la prova principale che ha portato a una svolta nel caso dell'omicidio di Candido Montini, avvenuto a Catasco di Garzeno un mese fa.
Traccia biologica che sarebbe stata rilevata sul manico del coltello usato per il delitto. Il giovane potrebbe essersi ferito maneggiando l'arma, riferisce oggi La Provincia di Como. Una lesione non importante, ma sufficiente per permettere un confronto del profilo genetico con quello dell'indiziato.
Non ci sarebbero invece grandi riscontri dalle telecamere del paese, che sarebbero state puntate in un'altra direzione rispetto al percorso compiuto dall'assassino di Montini. Il 17enne non ha risposto alle domande della procuratrice e per oggi, mercoledì, è prevista l'udienza di convalida del fermo. Al vaglio anche il presunto alibi, una lezione di scuola guida a Dongo. Gli inquirenti - stimando una finestra oraria di almeno quattro ore nelle quali è stato ucciso Montini - ritengono che il giovane avrebbe avuto tutto il tempo di commettere il delitto e poi scendere in riva al lago per la suddetta lezione.
Si cerca anche di fare luce sul movente. L'ipotesi principale sembra ancora essere quella della rapina finita male, dato che né nell'abitazione della vittima e né nel suo negozio di alimentari sono stati trovati contanti. Ma si vogliono approfondire anche eventuali ruggini personali: la famiglia del presunto omicida e lui stesso frequentavano il negozio, oltre a essere lontani parenti di Montini.