L'OCST, vicino ai dipendenti coinvolti dal licenziamento, ha aderito al processo di consultazione per limitare le ricadute sui lavoratori
CASLANO - A seguito dell’annuncio da parte della Bally Schuhfabriken AG di Caslano relativo all’avvio di una procedura di licenziamento collettivo che vedrà coinvolti circa 65 dipendenti (suddivisi in parti uguali tra “Area Produzione”, che conta un centinaio di dipendenti, e “Area uffici”, che ne conta poco più di 150 secondo i numeri circolati), il sindacato OCST esprime «la propria vicinanza» alle lavoratrici e ai lavoratori e annuncia di aver aderito al processo di consultazione «con il chiaro intento di limitare al massimo le ricadute su collaboratrici e collaboratori».
I dettagli del piano sociale - spiega il sindacato - saranno discussi in un processo che ha preso avvio nella giornata odierna. L'OCST si è già incontrato con una rappresentanza dei lavoratori coinvolti (impiegati ed operai) e sono state raccolte necessità e proposte. Nel corso dei prossimi giorni è atteso un incontro di approfondimento con la direzione.
Nei dialoghi sin qui effettuati con le maestranze, emergono in particolare due volontà: il contenimento del numero di licenziamenti e, contemporaneamente, laddove non potrà essere evitato il taglio di personale, l’adozione di un piano sociale rispettoso nei confronti delle persone che subiranno il licenziamento.
Nel confronto con la direzione si è evidenziata al momento una situazione di apparente stallo: «Le risorse messe in gioco al momento non sembrano sufficienti a garantire soluzioni dignitose», segnala il sindacato.
«Auspichiamo che la direzione si mantenga aperta al dialogo e all’ascolto di soluzioni alternative per rendere la drammatica situazione più sopportabile per le lavoratrici e i lavoratori», conclude l'OCST, preoccupato dell’andamento generale del comparto industriale ticinese.