Il 40enne italiano è stato nuovamente ritenuto colpevole di tentato omicidio.
LUGANO - È stato nuovamente giudicato colpevole di tentato omicidio intenzionale, sequestro di persona e tentata coazione il 40enne italiano che la sera del 12 giugno 2023 a Vezia, in preda ai fumi dell'alcol, accoltellò un suo amico e vicino di casa e minacciò la sua compagna puntandole un coltello alla gola.
La Corte di appello, che oggi ha emesso la sentenza di secondo grado, ha però comminato una pena meno severa rispetto a quella di primo grado, pari a tre anni e nove mesi di detenzione, al posto di quattro e mezzo, sospesi in favore di un trattamento stazionario in una struttura chiusa.
La riduzione di pena è giustificata dal proscioglimento dal reato di esposizione a pericolo della vita altrui.
È stata infine confermata l'espulsione dalla Svizzera dell'uomo, anche se sarà valida per un periodo di cinque anni invece di sette. «La Corte ha tenuto conto dell'alto pericolo di recidiva rilevato dal perito psichiatrico, inoltre ha ritenuto che l'imputato non è sufficientemente integrato e che i suoi legami familiari non sono forti al punto da giustificare un caso di rigore», ci spiega Giuseppe Gianella, avvocato difensore del 40enne.
Durante il dibattimento, lo ricordiamo, l'imputato chiedeva che gli fosse risparmiata l'espulsione e contestava il tentato omicidio per dolo eventuale, l'esposizione a pericolo della vita altrui, il sequestro di persona e la ripetuta coazione.