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CANTONETerremoto in Magistratura: destituiti i giudici Quadri e Verda Chiocchetti

12.12.24 - 14:29
La ragione del Cdm? «La denuncia al collega per il reato di pornografia che sapevano non sussistere è inaccettabile».
TiPress
Fonte RED
Terremoto in Magistratura: destituiti i giudici Quadri e Verda Chiocchetti
La ragione del Cdm? «La denuncia al collega per il reato di pornografia che sapevano non sussistere è inaccettabile».

BELLINZONA - Terremoto in Magistratura. I giudici del Tribunale penale cantonale Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti sono stati destituiti «con effetto immediato» dal loro incarico. Lo comunica, attraverso un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio, 12 dicembre, lo stesso Consiglio della Magistratura (Cdm) che specifica come la scelta sia stata presa «all'unanimità» lo scorso 10 dicembre.

Caos al Tpc - Le motivazioni? «Avere gravemente violato i loro doveri di magistrato denunciando per il reato di pornografia il presidente del Tribunale penale cantonale. La denuncia del collega per un reato che sapevano non sussistere è inaccettabile e inconciliabile con la funzione di magistrato».

La questione è ampia e complessa. Il riferimento va al caos scoppiato in seno al Tribunale penale cantonale dopo la segnalazione inoltrata, da parte dei due giudici ora destituiti, alla commissione amministrativa sul comportamento professionale inappropriato (presunto mobbing ai danni di una segretaria) del presidente del Tpc Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta. I tre accusati avevano in seguito inoltrato a loro volta una segnalazione al Consiglio della Magistratura.

Il Plenum del Cdm aveva aperto, lo scorso fine agosto, tre procedure disciplinari: due nei confronti dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, a seguito della segnalazione dei loro tre colleghi del TPC, e una nei confronti del giudice Mauro Ermani, dopo i fatti segnalati da una segretaria del TPC alla Sezione delle risorse umane.

Risultati inefficaci i tentativi di mediare, in luglio, Quadri e Verda Chiocchetti rispondevano con una querela per reati contro l’onore. Un caos che aveva spinto il Consiglio di Stato a nominare un procuratore straordinario (Franco Passini) per trattare la querela. Passini aveva però deciso un non luogo a procedere per il reato di pornografia e ai presunti reati contro l'onore.

«Gravità dell’atto compiuto» - Detto questo, la sanzione disciplinare adottata oggi «è la più pesante prevista dalla legge», spiega il Consiglio della Magistratura. «Essa si giustifica in ragione della gravità dell’atto compiuto, del contesto nel quale si è inserita la denuncia, delle conseguenze che essa ha avuto per l’immagine del Tribunale penale cantonale e della magistratura intera nonché della colpa dei due magistrati accertata da questo Consiglio».

Ma c'è di più. «Il procedimento disciplinare a carico del presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani sta seguendo il suo corso». E ancora: «La sua evasione, altrettanto prioritaria per questo Consiglio, comporta accertamenti diversi e di conseguenza differenti tempi procedurali».

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