Il professionista è accusato anche di truffa alle Casse malati
LUGANO - Un osteopata attivo professionalmente nel Luganese è accusato dal Ministero pubblico di coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, molestie sessuali ma anche di truffa, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale e falsità in documenti.
L'inchiesta a suo carico, riferisce il CdT, è partita all'inizio dell'anno ed è una sentenza del Tribunale federale a far luce su alcuni dettagli. Il professionista, difeso dall'avvocato Yasar Ravi, è accusato di aver compiuto pratiche sessuali, o veri e propri rapporti, durante le sessioni di osteopatia e fisioterapia. Secondo Mon Repos l’uomo aveva «un approccio di tipo sessuale con praticamente ogni paziente donna che trattava». L’imputato non ha negato, definendo «defaillances» i rapporti avuti ma precisando che fossero consenzienti.
C'è poi il lato economico della vicenda: il professionista avrebbe fatturato questi incontri alle Casse malati, indicandoli come normali sedute fisioterapiche oppure osteopatiche. Non solo: stando a uno scambio di messaggi l'uomo avrebbe indicato a pazienti privi di copertura assicurativa per l'osteopatia di farsi prescrivere delle sedute di fisioterapia riconosciute dall’assicurazione di base, salvo poi effettuare sedute di osteopatia. Il professionista è indagato a piede libero, dopo aver passato un periodo in carcere.