L'artista visse per vent'anni a Tremona e allestì uno studio nelle cave di Arzo
ZURIGO - Si è spento all’età di 83 anni Kurt Laurenz Metzler, rinomato artista svizzero noto per aver introdotto la scultura seriale in vetroresina in Europa con la sua iconica serie dei “Nevrotici Metropolitani”. Le sue opere, esposte principalmente in spazi pubblici, lo hanno reso famoso in tutto il mondo, grazie al suo stile espressivo e all’uso pionieristico dei materiali.
Metzler, malato da tempo, è deceduto a causa di un malore mentre stava ancora lavorando a nuove creazioni, fedele alla sua passione per l’arte fino all’ultimo momento.
Nel corso della sua vita, Metzler si è dedicato a esplorare l’essere umano, rappresentandolo con un linguaggio unico, a metà strada tra figurazione e astrazione. Le sue figure, immediatamente riconoscibili, testimoniano una straordinaria capacità di sperimentazione con materiali diversi e una profonda sensibilità artistica.
Una vita tra arte e innovazione - Metzler nacque a San Gallo nel 1941 e dimostrò n da giovane una propensione per l’arte, nonostante le difficoltà familiari. Dopo aver studiato alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo, si formò come scultore in pietra e intraprese un percorso che lo portò a collaborare con figure iconiche come Oliviero Toscani e HR Giger. Un soggiorno a New York negli anni ’60 gli permise di entrare in contatto con la Pop Art, influenzando profondamente il suo stile e l’uso di materiali innovativi.
Il periodo ticinese - Metzler allestì uno studio nelle cave di Arzo (Mendrisio), e visse dal 1968 al 1989 nella sua casa di Tremona. In questo periodo imparò l’arte della lavorazione del ferro e realizzò grandi sculture in metallo.
Alla fine degli anni Ottanta, Metzler si trasferì in Toscana, dove contribuì al movimento dell’Arte Ambientale. Nel 1989, insieme alla seconda moglie Claudia P. Imholz, acquistò una casa del XVIII secolo a Iesa, nel Comune di Monticiano, dove fondò il suo Parco di Sculture. Aperto al pubblico nel 1997 e riconosciuto come museo pubblico dalla Regione Toscana nel 2012, il parco ospita oggi oltre 70 opere che documentano i diversi periodi creativi dell’artista e il suo approccio innovativo ai materiali.
Durante la sua carriera, Metzler ha organizzato mostre di rilievo, come quella a Milano di fronte alla Stazione Centrale nel 2007 e ad Assisi nel 2008. Una delle sue opere più recenti, “Stella”, è stata realizzata per il Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli.
In territorio ticinese si ricordano le sue molteplici partecipazioni alla Rassegna d’Arte di Vira Gambarogno, l’ultima ne 2012. Inoltre varie mostre personali nel Mendrisiotto e Luganese, con presenze nello spazio pubblico di Lugano in Via Balestra.
Un pioniere dei materiali - Le opere di Metzler si trovano in prestigiose location internazionali, tra cui Zurigo, Singapore, Milano e New York. La sua sperimentazione con materiali come il poliestere, il metallo, l’alluminio e il bronzo ha ridenito il concetto di scultura contemporanea. Tra le sue creazioni più celebri vi sono i “Motormenschen”, i “Luftmenschen” e i “Lettori di giornali”, che combinano tecnica, intensità espressiva e innovazione.
Kurt Laurenz Metzler lascia un’eredità artistica ineguagliabile, caratterizzata da una continua ricerca e da una visione innovativa della scultura. La sua memoria vivrà attraverso le sue opere e il Parco di Sculture che porta il suo nome. Lascia la moglie Claudia, i gli Lorenzo Emanuele, Damiano e Charlotte, e la nipote Alexandra.